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Henry e Rooney sulla strada di Spalletti

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Se da una parte Inter e Roma tremano, dall'altra il Milan respira un po' di più. Infatti le protagoniste del campionato italiano, essendosi qualificate seconde nei rispettivi gironi, rischiano grosso perché potrebbero sbattere contro bronzi di Riace come Chelsea, Bayern Monaco (solo per i giallorossi), Liverpool, Valencia (solo per i nerazzurri), Lione, Manchester e Arsenal. Per la squadra di Ancelotti, invece, il primo posto nel Girone H nonostante la sconfitta di 2-0 col Lilla, consente di disputare degli ottavi di finale (20/2 e 7/3 2007) sulla carta più abbordabili a meno che dall'urna non escano il Real Madrid ma, soprattutto, il Barcellona di Ronaldinho. In questo caso si assisterebbe alla rivincita della semifinale della scorsa edizione in cui il gol di Giuly proiettò i blaugrana alla finale poi vinta sull'Arsenal. Nell'attesa, intanto, ieri sera i rossoneri hanno affrontato la pratica Lille con la qualificazione già in tasca. Proprio per questo motivo, il Milan non scende in campo con la pancia piena e non con la concentrazione da sfida decisiva, incassando già al sesto la rete di Odemwingie, rapido nello sfruttare la goffa ribattuta di Kalac sul potente tiro da fuori di Bodmer. Francesi padroni assoluti del gioco tanto da sfiorare il raddoppio al 21' sempre con Odemwingie ma stavolta Kalac compie il proprio dovere. Ancelotti sbuffa e si arrabbia, passeggiando nervosamente davanti alla panchina: il suo undici è assente e non risponde a quanto gli aveva chiesto alla vigilia, ovvero massimo impegno e voglia di vincere. Caratteristiche queste che non mancano al Lille, vicinissimo al colpo del KO intorno al 50' ancora con lo scatenato Odemwingie. Per vedere qualcosa che sa di rossonero bisogna aspettare addirittura il 60' quando Inzaghi colpisce la traversa con un pregevole stacco aereo. Ma una rondine non fa primavera. Infatti, il Milan fa presto a tornare in letargo concedendo un'autostrada a Keita che raddoppia. Proprio quel Keita molto stimato da Ancelotti che lo vedrebbe di buon occhio a Milanello a meno che Galliani non chiuda le porte anche al talento del Lille dopo averle sbarrate a Shevchenko, Eto'o, Ronaldinho e Suazo. Vedendo, però, il Milan di questi ultimi mesi, Galliani farebbe bene invece ad andare in ferramenta a fare qualche copia del centro sportivo rossonero. Inutile continuare a credere e ad illudersi che la rosa non abbia bisogno di ritocchi quando la stessa rosa appassisce giorno dopo giorno.

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