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L'osservatorio

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Guai a peccare di presunzione: i rossoneri sono ancora vivi

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l'altra, il Milan, attardata da una penalità fondamentalmente bonaria ma ulteriormente rallentata da risultati non proprio esaltanti. Una graduatoria che non tenesse conto degli handicap vedrebbe comunque i romani in vantaggio di cinque punti su rivali che pure, alla vigilia, erano accreditati di ben più ambiziose mire. Si è molto disquisito, in settimana, sui problemi di Ancelotti e sui presunti torti arbitrali nei confronti dei rossoneri, ma in realtà il Milan che andrà in campo questa sera al Meazza non presenta apprezzabili punti deboli, Gattuso la sola assenza realmente significativa, per il resto soltanto giocatori di elevata quotazione, idonei a garantire un tasso tecnico di lusso, in realtà le apprensioni più fondate riguardano l'attuale rendimento di giocatori la cui affidabilità, nel recente passato, non era mai stata posta in discussione. Dati strettamente anagrafici spiegano il momento non facile di un Cafu o di un Maldini, differente la situazione di Nesta, il cui tono atletico è stato forse condizionato in negativo dalla serie di infortuni che hanno privato del suo apporto anche la Nazionale in qualche occasione. Ma la lettura dello schieramento non è semplicemente il solito esercizio sulle figurine che induce a frequenti errori di valutazione, storia ben nota alla Roma dell'ultimo scorcio di due stagioni fa. Perché i ricorrenti episodi poco fortunati del campionato in corso dicono che la posizione dei rossoneri in classifica non traduce in cifra i reali valori della squadra. Con ciò suggerendo alla Roma la massima cautela nel pesare attentamente la caratura dei rivali, evitando soprattutto imperdonabili peccati di presunzione legati al differente momento di vena delle due formazioni. Come Spalletti ha saggiamente rilevato alla vigilia, il Milan rimane avversario di tutto riguardo e nulla promette un'occasione particolarmente favorevole per mettere a tacere una tradizione ingenerosa, l'ultima vittoria al Meazza ferma a venti anni fa, assist di Boniek e gol di Roberto Pruzzo. Sa bene, il tecnico, da dove potranno arrivare i maggiori pericoli, cioè dall'abilità di Kakà di andarsi a procurare favorevole posizione per la sua progressione sia sul centro sia sulle fasce, in dipendenza del momento tattico della partita. Con attenzione particolare da parte della Roma, dunque, al mantenimento di quegli equilibri che sono la sola garanzia della fluidità della manovra e, al tempo stesso, di un'adeguata protezione della linea difensiva. Ci saranno tutti, una volta assicurato il recupero di Pizarro, la parità tra le forze in campo è palese, si può sperare che il fattore ambientale non incida più di tanto. Ma la Roma, nessuno ne dubita, può giocarsela senza tremare.

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