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Nerazzurri in emergenza, si blocca anche Vieira Mancini carica i suoi: «Siamo obbligati a vincere»

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E dai russi si riparte, sperando di mantenere la rotta. A Milano fu un 2-1 sofferto nel finale, a Mosca (per via del fuso orario si gioca alle 18.30 ora italiana) non bisognerà lasciare altri punti. Mancini si coccola ancora i ricordi di sabato prima di tuffarsi nella prossima sfida: «Credo che alla fine di una partita come il derby tutti siano contenti per la vittoria e noi ora faremo e dobbiamo fare il possibile anche per passare il turno in Champions League». Il tecnico marchigiano analizza la gara contro lo Spartak: «Le cose che abbiamo fatto nella partita di andata sono state buone, visto che abbiamo segnato due gol, e poi meno buone quando, nella ripresa, il gol lo abbiamo subìto. Le indicazioni da seguire, in un senso e nell'altro, prendono quindi spunto dalla gara di Milano di quindici giorni fa». Toccherà fare i conti con la solita lista di assenti: a Recoba e Cambiasso si è aggiunto Vieira, infortunatosi sabato. A sentire Mancini, comunque, le scelte non sono ancora state fatte: «Grosso si è ripreso, invece per quanto riguarda Ibra e tutti i calciatori che hanno disputato il derby dovrò valutarli con calma. Crespo, per esempio, contro il Milan doveva restare in campo sessanta minuti, perché era la prima da titolare dopo l'infortunio di Cagliari, invece abbiamo avuto altri problemi e quindi è rimasto in campo sino alla fine. Ora potrebbe anche partire dalla panchina». E lo screzio con Vieira, che sabato chiedeva il cambio e non è stato accontentato? Mancini non si nasconde: «C'era nervosismo, era abbastanza normale, gli ultimi 20' sono stati pieni di tensione. E noi siamo particolari, litighiamo anche dopo aver vinto il derby», aggiunge ridendo. «L'importante è che il giorno dopo tutto finisca, se ne parla, ci si spiega, punto. Litigare è diverso. Questo al limite è dirsi cose a muso duro al termine di una partita con un finale particolare: mi capitava anche da calciatore, capita ovunque e non solo a noi». E poi c'è la novità dello stadio Luzhniki di Mosca, col fondo in erba sintetica: «Non saprei dire se sarà uno svantaggio. Sarà la prima volta, quindi dobbiamo verificare. Non credo però che ci saranno dei grossi problemi. Certo, la palla sul sintetico va via più veloce e questo ti porta a dover valutare diversamente i rimbalzi. Ma dovremo adattarci in fretta, questo lo sappiamo già».

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