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Del Neri: «Il Chievo è malato ma guarirà presto»

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La trasferta a Roma ancora non lo spaventa. Lo preoccupa più il Chievo che la squadra giallorossa. I suoi commenti sono chiari. Ha già diretto un paio d'allenamenti, ha già guardato in faccia visi che gli erano ben noti. «Sinora è mancato l'entusiasmo e dobbiamo capire perchè», dice Del Neri. Ma perchè una squadra che lo scorso anno ha sbalordito smette improvvisamente di girare? «Questo dobbiamo capirlo - rileva il tecnico friulano -. E sarà il primo lavoro da fare. Il cambio dell'allenatore è sempre doloroso, ma può portare una scossa psicologica». Una scossa per sottolineare che la meta anche quest'anno è una sola, guai perderla di vista. «La salvezza, questo e solo questo deve essere il nostro obiettivo». Del Neri cercherà di riaccendere qualcosa che il Chievo ha smarrito. E ha indicato la strada, usando un aggettivo singolare: «Il mio Chievo deve essere sprintoso, com'è sempre stato. E poi coraggioso. Giocheremo sempre per vincere, o almeno proveremo a farlo. Non mi va di perdere 1-0 senza lottare». Non sarà facile, è il primo a saperlo: «Ma questo è un gruppo che l'anno scorso ha fatto 55 punti, non può essere diventato questo in pochi mesi. Nè, penso, bastino le assenze a giustificare un rendimento come questo». Insomma nè fenomeni lo scorso anno, ma nemmeno brocchi tutto ad un tratto. Serve una scossa, dunque, soprattutto in attacco. Il Chievo segna poco e costruisce anche meno. «Il Chievo di questi anni è sempre stata una squadra capace di rischiare, di costruire tante occasioni. Nelle ultime partite non è stato così.Amauri? Era di sicuro un giocatore importante, ma non posso pensare che sia la causa di questa difficoltà». E allora a Roma c'è un altro esame. Sotto con lo studio. Fra.Bov.

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