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L'osservatorio

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Giallorossi dei miracoli e l'Inter scaccia i fantasmi con Cruz

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Sbalorditivo che la Roma sia riuscita a vincere nel finale di partita: quando era lecito temere un calo atletico legato alle ricorrenti difficoltà di questi giorni, e sono stati invece i greci a sedersi letteralmente. L'Olympiacos ha creato qualche disagio a Doni soltanto nella fase conclusiva del primo tempo, dopo un buonissimo avvio dei romani, poi nella ripresa si è vista esclusivamente la Roma, probabilmente meritevole di più rotondo risultato. Nella serata del Pireo, la nota più confortante l'ha sicuramente offerta l'imprevedibile salto di qualità che Totti, perfino colpito da un petardo nei primi minuti, ha saputo offrire: e non soltanto per le giocate illuminanti come quella che ha lanciato Rosi per l'assist a Perrotta, ma per una continuità di rendimento ad alto livello, compreso il lavoro di sacrificio in supporto al centrocampo. Sul piano individuale, bravissimi Perrotta e l'autore del gol, impeccabile un Chivu sontuoso, che qualcuno voleva discutere, altra nota lieta l'esordio del baby Faty, sicurezza da veterano e promesse luminose per il futuro. L'Inter era votata all'uscita dalla palude nella quale l'avevano costretta a dibattersi le sconfitte con portoghesi e tedeschi. Ci ha messo poco a scacciare i fantasmi, con la doppietta di Cruz ispirato da Recoba, nei primi dieci minuti, con tanti saluti ai costosissimi assenti Ibrahimovic, squalificato, e Adriano, imperatore senza scettro e una panchina per trono. Poi qualche affanno di troppo sulla reazione dei moscoviti dello Spartak, decisamente modesti, forse la mente era rivolta a Lisbona, dove avrebbe potuto dare una mano notevole ai nerazzurri il Bayern, riaprendo in pieno la corsa al secondo posto. Gran gol di Schweinsteiger ad aprire orizzonti luminosi, difeso in inferiorità numerica. Andava in scena, ieri sera, anche la madre di tutte le sfide Chelsea-Barcellona, non soltanto per la caratura tecnica delle due rivali, ma anche per le polemiche più volte innescate da Mourinho con pronta replica spagnola, che rendono puntualmente incandescente lo scontro tra queste formazioni. Con gli inglesi gratificati dallo stadio di casa, penalizzati però dalla forzata rinuncia ai suoi due portieri titolari, abbattuti dagli scomposti attaccanti del Wigan, e costretti a schierare il portoghese Hilario, da tempo assente dai palcoscenici nobili. Nella parata di stelle, la più splendente è quella di Drogba, gol incredibile a consegnare ai blues la qualificazione e a complicare un po' la vita agli spagnoli. En plein per le inglesi, en plein per le italiane, due grandi serate.

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