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A soli 23 anni il giallorosso ha conquistato anche le chiavi del centrocampo azzurro

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De Rossi leader si nasce

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Ne vedrà ancora tante De Rossi, ma questo inizio di stagione gli regala qualche certezza in più. Ad esempio quella di essere un leader ad appena 23 anni. Senza dimenticare il titolo di campione del mondo che può sfoggiare in bacheca. Il rigore segnato nella magica notte di Berlino ha cancellato in un attimo quella gomitata che lo aveva spedito sul banco degli imputati. Questione di carattere, una dote che non gli è mai mancata e che non si compra al supermercato. «La lezione del mondiale? Se non ho capito quella, di lezione... avevo detto che avrei fatto tesoro di quella espulsione - ha ricordato dopo la vittoria in Georgia - e ora sto crescendo anche in azzurro». Nella Roma era già da un pezzo un punto di riferimento, in Nazionale lo è appena diventato. La gara dell'altro ieri a Tbilisi ha tracciato una sorta di passaggio di testimone tra Pirlo e il ragazzo di Ostia. Le scelte di Donadoni parlano chiaro: il nuovo modulo degli azzurri, fotocopia del 4-1-4-1 di Spalletti, è costruito attorno a De Rossi. Il milanista - che non l'ha presa benissimo - avrà tempo di studiare una nuova posizione. Davanti alla difesa c'è bisogno di una diga, ovvero del giallorosso. Un destino simile a quello di Pirlo è toccato ad un altro tra i migliori registi al mondo, un certo Pizarro. Anche il cileno si è dovuto adattare a una nuova posizione nella Roma. Insomma, quel numero 10 dell'Italia, oltre a portargli tanta fortuna, a De Rossi gli calza a pennello. In attesa di restituirlo al suo «fratello» (lo ha definito lui stesso così) Totti, che ricambierà il favore quando deciderà di smettere, cedendogli la fascia di capitano della Roma. Punto fermo della nuova Italia e pedina fondamentale nello scacchiere tattico di Spalletti, De Rossi è l'unico giallorosso assieme a Doni ad aver giocato ogni singolo minuto delle otto gare ufficiali disputate sin qui dai giallorossi, Supercoppa compresa. Ed è pronto a ripetersi domenica a Reggio Calabria nonostante il doppio impegno con la maglia dell'Italia dal quale è tornato con una caviglia non proprio integra. Tra campionato e Champions League ha collezionato 660 minuti, con due gol all'attivo. Curiosità: il terzo in graduatoria è proprio Totti con 629 minuti. Segno che Spalletti vuole recuperare il capitano facendolo giocare il più possibile. De Rossi vede il traguardo delle cento presenze in serie A a un passo: ha già raggiunto quota novanta. Niente male per uno della sua età. Indicativo anche il dato relativo alle ammonizioni: finora il centrocampista ne ha rimediata solo una in Champions League, nonostante il suo ruolo lo porti spesso a commettere falli. L'irruenza delle stagioni passate sembra già un ricordo. Inter e Real Madrid lo corteggiano da una vita, ma lui non ha dubbi: è innamorato di Roma e Roma è innamorata di lui. Il contratto in giallorosso scade nel 2009 e di rinnovo se ne parlerà dopo che la società avrà pensato a sistemare le situazioni di Spalletti, Mexes, Chivu e Mancini. A proposito del tecnico: il primo incontro per il prolungamento è slittato alla prossima settimana. A Trigoria si stanno definendo gli ultimi dettagli di un piano di valorizzazione di asset che consentirà alla società di coprire il «buco» di 80.2 milioni di euro, determinato dalla modifica del piano «salvacalcio».

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