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La sconfitta di Parisi

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In particolare ero contrario al rientro di Giovanni Parisi, un campione che ci aveva regalato grandi imprese come una medaglia d'oro olimpica e due titoli mondiali da professionista. Esprimendo senza riserve la mia opinione sapevo di rischiare qualcosa per una sola ragione, perché avevo visto combattere il francese Frederic Klose (ne avevo commentato un incontro in TV) e lo consideravo un pugile molto limitato, privo di potenza e senza particolare talento. Insomma avevo messo in preventivo anche una vittoria di Parisi che se da una parte poteva darci un titolo europeo, dall'altra avrebbe prolungato una pericolosa illusione. Anche se un giudice ha avuto il coraggio di esprimere alla fine un vergognoso verdetto di parità (Klose poteva averne almeno sei, ridotti a quattro dagli altri due giudici) non c 'è stato purtroppo un solo minuto in cui si è potuto sperare nel miracolo o nell'impresa. Se Klose avesse avuto il pugno di un Gonzalez o di un Santos, i due pugili che avevano battuto Parisi rispettivamente otto e sei anni fa, Parisi non avrebbe finito in piedi l'incontro. C'è riuscito con grande coraggio e con grande sofferenza ma io non me la sento di aggiungermi al coro degli adulatori che prima lo hanno incoraggiato al rientro ed oggi gli dicono che ha fatto bene a provarci. E' stata una punizione inutile. Alla fine dell'incontro Parisi ha dichiarato di avere combattuto con una mano sola ma è una giustificazione puerile che non gli fa onore anche se fosse vera. Parisi, lo aveva dichiarato con orgoglio, non è tornato sul ring per ragioni economiche ma solo per dimostrare di poter ancora dare qualcosa al pugilato. Una ragione di più per farlo solo nella pienezza dei mezzi. Se la riunione fosse saltata non sarebbe stato un dramma. E' stato un match che non avrei mai voluto vedere. Ho avuto l'opportunità di commentare per la TV le splendide vittorie ottenute da Parisi alle Olimpiadi di Seoul, la dignitosa sconfitta contro Julio Cesar Chavez, la conquista del titolo contro Fuentes, il faticoso ma meritato pareggio contro Gonzales. Mi è toccato, purtroppo, commentare anche la rivincita con Gonzales, conclusa con una sconfitta per k.o., ho sconsigliato a Telepiù di trasmettere il disperato tentativo contro Santos perché avevo capito che il campione aveva ormai esaurito le sue energie, fisiche e nervose. Ho detto a Parisi e ad alcuni suoi amici (il dottor Sturla che lo ha seguito per tutta la carriera) che sarebbe stato un errore cercare di battere il tempo. Non ha voluto ascoltarmi perché molti atleti vogliono soltanto sentire le cose che piacciono a loro. Mi dispiace avere avuto ragione ma in questo mestiere hai il dovere, se hai imparato qualcosa, ad esprimere la tua opinione. Ripeto dunque quanto ho scritto e detto in molte occasioni: la notizia di un pugile che abbandona l'attività è sempre un buona notizia, quella di un pugile che vuole riprenderla è sempre una cattiva notizia.

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