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L'osservatorio

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De Rossi si prende il «dieci» di Totti

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Stavolta sono in palio i punti e nessuno immaginava, alla vigilia dell'approccio all'Europeo di Austria e Svizzera, quanto potessero essere importanti per un traguardo in apparenza molto agevole. Come la Francia e la Scozia, l'Ucraina scende a Roma forte del suo, limitato, punteggio pieno, una sola partita giocata: e vinta sulla Georgia, che l'Italia andrà a trovare mercoledì a Tbilisi. Non avrà Sheva, rimasto a casa, pare neanche Gusin, ma non è che i problemi di Oleg Blokhin siano superiori a quelli del suo collega Donadoni. Il cittì ha vissuto il suo apprendistato come erede di Lippi in una sorta di incubo: a comincìare dalla ridicola amichevole di Ferragosto, che avrebbe dovuto cancellare prima di firmare il contratto, poi lo scivolone interno con i lituani e l'avvilente batosta di Parigi di fronte ai galletti assettati di vendetta. Per il tecnico la partita di Roma diventa dunque di fondamentale rilievo per la classifica del girone, finora disastrosa (e meno male che Scozia e Francia si scontreranno tra loro stasera), ma anche per il suo futuro nel nuovo mestiere, molto diverso da quello di allenatore finora praticato. Gli Azzurri scenderanno in campo celebrando il loro trionfo a Berlino con i numeri di maglia del Mondiale, unica eccezione De Rossi che quel numero non ritiene particolarmente fortunato: verrà gratificato con il dieci di Francesco Totti, una decisione che lascerà il sorriso al tifo romanista. Anche se sarebbe stata più logica una numerazione tradizionale, ma forse c'erano troppe maglie già pronte da utilizzare in qualche modo. Alla vigilia, piccolo dubbio per Camoranesi, eventuale sostituto una delle agili mezze punte, Di Michele o Di Natale, meno probabile Iaquinta, soluzione coraggiosa però forse azzardata. Ma insomma, non contano tanto le scelte, quasi tutte obbligate: con i logici progressi sul piano atletico, dell'Ucraina l'Italia non dovrebbe avere timore, nonostante le sofferenze e la buona sorte che avevano segnato la vittoria in Germania. Tanti auguri alla Nazionale: ne ha bisogno.

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