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Pancalli: «I nostri stadi non sono adatti ai disabili»Il commissario straordinario della Figc parla in vista della candidatura per Euro 2012

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Il commissario straordinario della Figc Luca Pancalli, nella veste di presidente del Comitato Paralimpico Italiano, ci racconta il ruolo della ex federdisabili in queste manifestazioni e iniziative, apparentemente scollegate tra loro. Il Parlamento si appresta a votare una mozione bipartisan per la candidatura della Capitale ai Giochi del 2016. In caso di successo, cosa farà il CIP? «Ricordiamoci che la candidatura di Roma non è solo olimpica ma anche paralimpica. In una azione di promozione della città, il nostro complesso sportivo del Tre Fontane sarà strategico. Il CIO tiene in grande considerazione la capacità di una metropoli di sostenere lo sport per disabili. Il Tre Fontane sarà un centro di preparazione paralimpico aperto ai normodotati, un punto di incontro per fare sport e socializzare». L'Uefa sceglierà ad aprile il Paese che ospiterà Euro 2012. L'Italia è tra le favorite ma i nostri stadi non brillano per l'accoglienza ai disabili. «Nell'immaginario collettivo il disabile è quello sulla sedia a rotelle: chi ha deficit sensoriali come i ciechi e i sordomuti non è considerato. L'ultimo intervento di messa a norma dei nostri stadi, dove è stato fatto, ha riguardato solo i disabili fisici ma non le altre categorie: in caso di emergenza ci devono essere dei segnali sonori e luminosi anche per chi ha problemi di altra natura. Se l'Italia ospitasse il torneo continentale potremmo abbattere tutte le barriere, architettoniche e sensoriali». Venerdì prossimo ci sarà la prima giornata nazionale dello sport paralimpico alla quale seguirà una due giorni dedicata alla prevenzione del doping. «In Italia non abbiamo mai riscontrato alcun caso di positività, a differenza di quanto avvenuto all'estero. Per questo motivo abbiamo ideato una campagna di prevenzione e informazione. Nel meeting della prossima settimana discuteremo anche questa problematica. Il nostro obiettivo è fare informazione e prevenire il doping su tutti i livelli».

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