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di RINO TOMMASI SANTANDER - Non era stata presunzione o illusione quella di sperare ...

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Purtroppo l'andamento dell'incontro, perduto in quattro set dalla nostra coppia dopo tre ore di gioco mediocre, ha confermato la crisi del doppio ma anche che, proprio per questo, si trattava di una partita possibile. Del resto l'anno scorso a Torre del Greco Daniele Bracciali e Giorgio Galimberti avevano battuto Rafael Nadal e Feliciano Lopez, questa volta si sono trovati di fronte, oltre a Nadal, Fernando Verdasco, meno bello come tennista e come uomo di Lopez, idolo delle ragazzine, ma più positivo ed in migliore condizione. Il problema, che ha un po' confuso le idee a tutti e che ci ha fatto perdere una stagione è che l'anno scorso Galimberti aveva disputato la partita della vita, esprimendosi su livelli che non gli sono abituali e che non gli appartengono. Del resto bisogna concedergli tutte le attenuanti perché il giovanotto, che ha trent'anni, ha sempre giocato in un circuito minore senza avere la possibilità, ad esempio, di consolidare il rapporto con Bracciali, che è giocatore di categoria e classifica superiori e che quindi frequenta tornei diversi dai suoi. Come ho avuto occasione di scrivere molte volte, il doppio è ormai una specialità in crisi irreversibile per cui, non avendo una formazione consolidata (come i gemelli Bryan per gli Stati Uniti) la soluzione migliore è quella di mettere insieme i giocatori più forti sperando che in qualche moda riescano a portare un punto. È quello che ieri hanno fatto gli spagnoli che sono stati costretti a chiedere un supplemento di fatica a Rafael Nadal perché non se la sono sentita di rimandare in campo Tommy Robredo, dopo la pessima prestazione della prima giornata. Noi invece abbiamo insistito su Galimberti e Bracciali, un po' per mancanza di alternative (Volandri e Seppi giocano poco e male il doppio) ed un po' perché i due avevano sempre vinto ogni volta che erano stati utilizzati. Ieri invece si è visto fin dalle prime battute che la partita di Torre del Greco era stata una fortunata eccezione. Galimberti, visibilmente a disagio fin dalle prime battute, ha perso i primi due servizi che ci sono costati il primo set (6 a 2 per la Spagna) ed anche nel secondo set, quando siamo riusciti a strappare la battuta a Nadal, sempre Galimberti ha restituito il break. Comunque quel secondo set siano riusciti a vincerlo perché Nadal di servizi ne ha ceduti due. Poiché la partita si manteneva su livelli molto modesti ci sarebbe stata anche la possibilità di vincerla se solo Galimberti fosse riuscito a dare un apporto accettabile. Ad esempio nel quarto gioco del terzo set Bracciali ha ceduto il suo primo ed unico servizio proprio perché Galimberti ha sbagliato tre comode volee di dritto e quel break non siamo più riusciti a recuperarlo. Perduto quindi il terzo set avremmo comunque potuto allungare la partita al quinto set se il nostro doppio fosse riuscito a sfruttare un vantaggio di 5 a 2 nel quarto, determinato dall'unico servizio ceduto da Verdasco. Invece ancora Galimberti perdeva per la quarta volta la battuta per cui siamo stati raggiunti sul 5 pari. Gli azzurri sono riusciti a rifugiarsi nel tie-break ma uno 0 a 4 iniziale li ha costretti a tentare una improbabile rimonta. Sono risaliti fino al 4 a 5 ma allo scadere della terza ora di gioco hanno perduto gli ultimi due punti su altrettanti interventi di Nadal. In sintesi il bilancio dei quattro protagonisti sul servizio: Bracciali 8 su 9 e 34 punti a 16; Galimberti 5 su 9 e 34 punti a 24; Verdasco 9 su 10 e 34 punti a 17; Nadal 7 su 9 e 33 punti a 19. A questo punto la nostra situazione non è davvero brillante. Per rovesciarla avremmo bisogno che Volandri battesse Nadal e che Seppi riuscisse poi a battere chiunque Emilio Sanchez, il capitano spagnolo, deciderà di mandare in campo (Robredo, Verdasco o Ferrer). Sarebbe bello giocarsi questo spareggio nell'ultimo singolare ma per arrivarci Volandri deve scalare l'Everest Nadal, che sulla terra è imbattuto da 61 incontri.

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