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Roma, la rivolta della panchina

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Per Montella, Ferrari e Cassetti la gara di Parma potrebbe rappresentare un banco di prova decisivo e un'occasione per dimostrare che la panchina giallorossa non è poi così scarsa. Gli infortuni di Mancini e Taddei costringono Spalletti a cambiare rotta. Dopo il forfait di «Amantino», anche il secondo brasiliano sta per arrendersi: ieri si è allenato solo in palestra e il dolore alla caviglia sinistra non è scomparso. Mercoledì la Roma è attesa dalla gara Valencia. Quindi, a meno di un recupero prodigioso dell'ultim'ora, Taddei si risparmierà la trasferta in Emilia. Senza esterni offensivi, Spalletti sta pensando a puntare sin dall'inizio sul 3-5-2, schieramento già sperimentato durante alcuni spezzoni delle prime uscite stagionali. In questo modo la Roma riuscirebbe anche a contrastare meglio una squadra come il Parma che si sistemerà in campo con un'unica punta, Budan, supportata dal trequartista centrale Morfeo. Modulo nuovo, interpreti nuovi. Tra questi dovrebbero esserci proprio Montella, Ferrari e Cassetti. Il primo, contro l'Inter, ha fornito segnali piuttosto confortanti. Tanto che il tecnico giallorosso, per dare più sostanza e imprevedibilità all'attacco, potrebbe affiancarlo ad un Totti ancora alla ricerca della condizione migliore. Il capitano ha solo bisogno di giocare e difficilmente Spalletti farà a meno di lui domenica. Tantomeno a Valencia, quando Totti vorrà festeggiare i suoi trent'anni replicando la prestazione del 2003 al «Mestalla». Senza Mancini e Taddei la Roma ha però bisogno di nuovi punti di riferimento nella fase offensiva. Montella si candida ad essere uno di questi. Tanto che ieri lo stesso attaccante ha confermato di sentirsi ancora un centravanti puro. «Ci sono caratteristiche fisiche naturali - spiega l'«aeroplanino» - che non possono essere trascurate. Sono a disposizione di Spalletti per qualsiasi ruolo ma a me piace fare il centravanti. Non sono in competizione con Totti come non mi sento ostacolato da nessuno». Un gol in campionato gli manca da quasi un anno: il 26 ottobre 2005 una rete dell'aeroplanino fu il preludio allo storico successo giallorosso per 2-3 in casa dell'Inter. «È vero, segnare un gol in una gara ufficiale mi manca. Inizio a pensarci spesso, anche quando sono a casa. Ma prima o poi arriverà... ». Magari al «Tardini», dove la Roma deve ritrovare il passo giusto dopo la bruciante sconfitta di mercoledì. «Contro grandi squadre - prosegue Montella - ci può stare di perdere ma l'importante è che abbiamo avuto la forza di giocarcela fino alla fine nonostante di fronte avessimo l'Inter e ci fossero difficoltà per le assenze degli esterni. Noi abbiamo comunque il nostro gioco, dobbiamo essere contenti. Ci divertiamo e facciamo divertire». A Parma si vuole divertire anche Ferrari, che in quello stadio e in quella città ha vissuto il momento migliore della sua carriera. Dopo i tentennamenti di Chivu e Mexes, Spalletti ha deciso di affidargli una maglia da titolare. L'ex capitano del Parma potrebbe essere il perno centrale di una retroguardia a tre, con Mexes (o Panucci) a destra e Chivu dalla parte opposta. Anche nel caso in cui l'allenatore decida di confermare l'assetto con quattro uomini in difesa, una maglia sarà comunque di Ferrari, che contro il Livorno e lo Shakhtar non ha sbagliato un intervento. Il rebus principale riguarda il ruolo di esterno destro nel centrocampo a cinque. Cassetti, che finora tra Champions e campionato ha giocato sedici minuti, è l'indiziato numero uno. Perché Panucci è meno adatto a quel ruolo e potrebbe riposare in vista di Valencia e perché il Rosi visto all'opera con l'Inter non ha convinto Spalletti. Rispetto alla formazioni di mercoledì dovrebbe uscire anche Aquilani. Il terzetto di mediani sarebbe quindi composto da De Rossi (il più arretrato), Perrotta e Pizarro. Soluzione alternativa: centrocampo più folto con Aquilani in mezzo, Perrotta dietro Totti e Montella pronto a dargli il cambio.

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