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Il tecnico reagisce alle critiche «Su di noi c'è troppa pressione»

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E non solo perchè saranno 180 i paesi che stasera potranno vedere in diretta televisiva il big match contro la Roma con un audience potenziale di più di un miliardo e mezzo di telespettatori. Stando a sentire Mancini, infatti, sembra di capire che sulla squadra nerazzurra l'attenzione, ma anche la pressione, sia particolarmente e volutamente alta, a prescindere dai risultati ottenuti finora. «È così - spiega il tecnico - dal giorno in cui ci hanno assegnato lo scudetto: hanno iniziato a creare questa situazione attorno all'Inter per fare in modo che, dal primo passo falso, si potesse iniziare a criticare e creare più pressione di quella che ci può essere». Mancini non specifica chi stia facendo tutto questo e intanto avverte che la sua Inter non finirà in questo tranello, perché «noi non dobbiamo cascare in queste cose fatte ad arte puntualmente e ogni giorno, nè come squadra nè come società nè come tifosi. È un modo per cercare di destabilizzarci». Al tecnico e ai suoi uomini non resta quindi che pensare a se stessi e a vincere «una gara molto bella quanto complessa, perché la Roma sa essere pericolosissima quando trova gli spazi». E particolarmente pericoloso ha dimostrato di essere tornato anche un giocatore che alla Pinetina non ha invece avuto fortuna, Pizarro: «Sono contento per lui - taglia corto Mancini - è un gran calciatore e un ragazzo che merita». Per arginare l'ex nerazzurro e i suoi nuovi compagni, il tecnico sta ancora valutando quale possa essere la miglior formazione, a partire da una certezza: tra i pali ci sarà Julio Cesar. L'intenzione sembra quella di optare per il classico 4-4-2, che in corsa potrebbe diventare un 4-3-1-2 con Luis Figo trequartista per arginare De Rossi, come in Supercoppa. In attacco ancora tutto da decidere, anche se la sensazione è che stavolta possa essere Adriano a partire titolare. Ma Mancini dice che ancora non ha deciso e si affida a una battuta per stemperare la tensione generale e soprattutto quella che ricade sul brasiliano. «In base a cosa deciderò chi gioca in attacco? In base al peso, domani chi pesa di più, gioca», sorride il tecnico alludendo ai discorsi su Adriano che, a detta di molti, è assai lontano dal peso forma. «Il brasiliano non è affatto un problema» assicura Mancini. Infine, un altro chiarimento, stavolta che lo riguarda personalmente: «Non devo convincere nessuno», risponde Mancini a chi gli chiede se è infastidito dalle voci secondo le quali ha ancora tre gare a disposizione per non bruciare definitivamente la fiducia di Massimo Moratti. «Io faccio il mio dovere e basta, nonostante tutto quello che è stato detto o scritto che, al 99%, è falso. L'importante è fare bene le prossime partite».

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