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Il Coni accetta le dimissioni di Rossi: domani la Giunta per il successore

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Coccia commissario a tempo, si tratta con un personaggio esterno al calcio

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Dal Foro Italico non trapela alcun nome: accantonata l'indiscrezione della prima ora con Gianni Letta alla guida della Figc, ora si cerca una soluzione esterna, un traghettatore che dovrà guidare la Federcalcio fino alle elezioni di novembre. L'ultimo giorno di scuola della squadra di Guido Rossi verrà gestito dall'avvocato Coccia. Con lui resta anche Demetrio Albertini al quale la Giunta ha confermato l'incarico dopo che lo stesso aveva manifestato la propria disponibilità a continuare a lavorare nel mondo del calcio. Ieri mattina la Giunta del Coni ha accolto le dimissioni del professor Guido Rossi e dei suoi vice, Gamberale - inizialmente indicato come possibile traghettatore n.d.r. - e Nicoletti. «Non è stato un atto di sfiducia nei confronti di Guido Rossi - ha tenuto a sottolineare ieri il presidente del Coni Gianni Petrucci - il professore ha ritenuto opportuno rassegnare le dimissioni. Avevamo scelto bene e non posso che confermare la mia stima nei confronti di Guido Rossi. la situazione, tuttavia, si è modificata. Il processo di rinnovamento al mondo del calcio non è ancora concluso: i fatti dimostreranno che nessuno ha intenzione di insabbiare niente». La mossa compiuta dal professore ha di fatto spiazzato tutti: dal mondo dello sport a quello della politica il coro è stato univoco. Il calcio ha bisogno di un professionista a tempo pieno che possa dedicarsi interamente alla scrittura delle nuove regole. «Voglio ringraziare personalmente Guido Rossi ed il proprio staff - ha affermato il numero uno del Comitato Olimpico - hanno portato avanti un lavoro importante dedicando molto tempo alla Federazione. Il loro lavoro non verrà interrotto, così come non verrà cambiato lo spirito e la filosofia con cui hanno portato avanti il progetto di riforma che verrà rafforzato». Rossi ha consegnato al presidente del Coni la documentazione di quanto è stato fatto in questi mesi, senza tuttavia dare accenno alle famose regole di cui non si è avuta traccia alcuna. Evidentemente l'elaborazione delle nuove norme non è stata formulata con la stessa fretta con cui sono stati portati avanti i procedimenti disciplinari su Calciopoli: un atteggiamento diametralmente opposto da parte del gruppo dirigente coordinato dal professore. «L'intesa sarebbe dovuta continuare fino alla fine di novembre - ha concluso il presidente Petrucci - e mi era stato chiesto altro tempo. Quando daremo l'incarico alla nuova squadra metteremo dei paletti: riguarderanno il termine di riscrittura delle regole, la modifica dello Statuto e la data per l'assemblea elettiva». Il ministro per lo sport Giovanna Melandri - ieri mattina a Bruxelles - sta tentando di ricucire lo strappo tra Rossi ed i vertici del mondo sportivo cercando di dare continuità al progetto intrapreso all'inizio di giugno. Sempre dal ministero dello Sport, il sottosegretario di Stato Elidio De Paoli ha evidenziato la necessità di restituire le cariche istituzionali della Figc ad un uomo di sport: «La scelta della Giunta del Coni appare quasi obbligata e non può che ricadere su un uomo di sport assistito da qualificati giuristi e consulenti - ha dichiarato l'onorevole leghista - la decisione deve avvenire fuori dalla logica di ogni schieramento partitico, è necessaria una figura che porti a termine la scrittura delle regole e restituisca credibilità allo sport più amato dagli italiani». La lotta all'interno della stanza dei bottoni continua: da una parte si cerca di salvare in ogni modo la figura del precedente commissario, dall'altra si vuol rivendicare l'autonomia sportiva evitando la lottizzazione politica anche all'interno del mondo dello sport.

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