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di FABRIZIO FABBRI CHISSÀ in cuor suo cosa pensa per davvero Carlo Realcati.

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000posti. «Volevamo onorare il Mondiale — dice Recalcati — e la wild card, e ci siamo riusciti. Sentivamo di essere fra le prime sedici squadre del mondo e l'abbiamo dimostrato. Non abbiamo addosso la pressione del risultato. Vedremo, partita dopo partita. In campo, comunque andiamo sempre per vincere». Chissà allora cosa passerà nella testa dei suoi ragazzi, se veramente quella pressione che il coach cerca di tenere distante dalla mente di Belinelli e compagni in qualche modo non si farà viva in prossimità della palla a due. Perché psicologicamente ora cambia tutto. Il girone di qualificazione lasciava spazio a errori comunque rimediabili. La bravura del gruppo è stata nel non commetterne e proporsi come una delle più belle sorprese del torneo. Però contro la squadra baltica l'approccio sarà per forza diverso. Dall'altra parte ci sarà una squadra in crescita, pur priva di alcuni dei suoi uomini migliori. «Rispetto alla formazione dei Giochi Olimpici (l'Italia si impose ad Atene, in semfinale, 100-91, ndr) l'attuale nazionale lituana è forse dotata di minor talento nelle guardie, che però giocano di più per la squadra. Mancano, infatti, Jasikevicius e Siskaukas. Però hanno un pacchetto di centri, con i due gemelli Lavrinovic, Songaila e Javtokas, alto, veloce e di grande intensità agonistica. Poi hanno Zukauskas che può giocare guardia e ala, mentre Macijauskas è una ottima guardia che può giocare anche play». E Recalcati giustifica le sconfitte patite dalla Lituania nella prima fase. «Sono una squadra molto forte. Nel girone di Hamamatsu si sono piazzati al terzo posto perdendo di due punti con la Turchia e di cinque con la Grecia. Se fossero stati i primi del loro gruppo non mi sarei meravigliato. Dopo un primo momento di rodaggio, stanno giocando come le più forti squadre europee». Insomma ci sarà da sudare cercando di mantenere la massima concentrazione possibile. «La riunione finale la faremo questa mattina — conclude Carlo Recalcati — ieri in campo abbiamo visto un po' di tattica ed i loro giochi». Una bella iniezione di fiducia nei confronti di Belinelli e compagni intanto è arrivata dall'Italia. «In una gara secca puo' succedere di tutto, soprattutto a certi livelli. La partita non sarà semplice, ma sono convinto che i nostri ragazzi ce la possano fare». Parole spese da Gianmarco Pozzecco, ex playmaker della Nazionale ed eroe, tra i tanti, della semifinale olimpica di Atene 2004 che spalancò le porte all'Azzurra della finalissima, poi persa, contro l'Argentina. «Certo — aggiunge il Poz — la Lituania di oggi è più debole di quella che affrontammo noi ad Atene. Quella squadra, secondo me, era la più forte del mondo. Oggi non ci sono Jasikevicius, Stombergas e Siskauskas e non è poco, ma rimane comunque una compagine molto temibile perché sempre competitiva». Intanto cresce sempre di più la passione per il basket, come confermano i dati di ascolto delle partite di questi ultimi giorni dell'Italbasket. La gara contro Portorico del 24 agosto, ultima della prima fase, ha avuto uno share medio del 32% con un ascolto medio di 2.200mila spettatori.

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