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La Juve va al Tar e chiede 130 milioni alla Figc

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Rossi e il Coni al contrattacco: pensano alla corte europea per danni economici e d'immagine

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La Juventus ha presentato nella giornata di ieri ricorso la Tar per la sentenza della Corte federale: nell'istanza i legali bianconeri hanno chiesto la sospensione di tutte le sanzioni sportive, e quindi la restituzione del titolo conquistato nell'ultima stagione e la riammissione immediata in serie A. Ma la società piemontese ha anche inoltrato una richiesta di risarcimento ai danni della Federcalcio per una cifra pari a 130 milioni di euro. Ma da Via Allegri, i dirigenti federali sono pronti a chiamare in causa la Juventus per aver danneggiato l'immagine del calcio italiano: una contro richiesta di risarcimento a danno del club piemontese. La Federcalcio, affiancata dal Coni, sta valutando tale ipotesi, e già nelle prossime ore ci potrebbero essere sviluppi in tal senso. Nella sede della Figc la notizia del ricorso al Tar e dell'istanza di risarcimento è stata valutata come «un atto di arroganza e protervia». Intanto, nelle prossime ore una nuova documentazione arriverà sul tavolo del procuratore federale Palazzi: dopo la violazione della clausola compromissoria la Juve rischia altri punti di penalizzazione. Ieri, dopo aver notificato il ricorso alla Federcalcio, gli avvocati Montanaro, Vinti e Vaiano hanno inoltrato la documentazione anche all'Inter e al Messina. Le due società sono direttamente interessate al ricorso juventino: il club di Moratti, nel caso in cui venissero accolte le richieste della juve, perderebbe il titolo assegnato a tavolino dalla Figc mentre i siciliani verrebbero nuovamente retrocessi in serie B dopo il ripescaggio determinato dalla sentenza emessa in secondo grado dalla Corte federale. Il collegio degli avvocati della Juventus ha poi presentato al Tribunale amministrativo regionale le cinquanta pagine di ricorso articolato in due parti. Nella prima parte c'è l'istanza di riammissione al massimo campionato di serie A o, in subordine la partecipazione al massimo campionato con la penalizzazione di 17 punti, la medesima da cui la squadra dovrebbe ripartire, nella prossima stagione, in serie B. Nella seconda parte del ricorso al Tar c'è la richiesta di risarcimento danni: il club, qualora venisse riammesso in serie A, chiederebbe 70 milioni. Nel caso in cui venisse confermata la retrocessione in serie B la richiesta di risarcimento salirebbe fino a 130 milioni. Ma la Juve non esclude neppure un ricorso al Coni per accedere all'arbitrato. Gli legali che rappresentano la società avranno tempo fino al 18 settembre per cercare un nuovo confronto con la giustizia sportiva e dirimere la questione. «La richiesta al Tar è un atto dovuto verso tutti i nostri tifosi - ha dichiarato il presidente juventino Cobolli Gigli - abbiamo lasciato a malincuore la giustizia sportiva, da parte nostra c'è il massimo rispetto. C'è una fortissima sperequazione tra la pena inflitta alla Juventus e quelle comminate a tutti gli altri clubs coinvolti». Al momento è battaglia su tutto il fronte: la direttiva del presidente del Coni Gianni Petrucci e del commissario della Figc Giudo Rossi e di rispondere con durezza all'attacco del club bianconero. E in questo caso la richiesta non sarebbe al Tar, ma a più alte istanze della giustizia ordinaria: forse addirittura alla corte europea di Strasburgo. La Federcalcio presenterà la contromemoria entro il 29 agosto: due giorni dopo, con ogni probabilità, il Tar valuterà le richieste della Juventus. Il commissario straordinario Figc e il presidente della Fifa Joseph Blatter sono stati infine denunciati «per estorsione con minacce gravi» dalle Onlus Coisuc e Res Publica. Le due associazioni - si legge in una nota - hanno fatto sapere di «aver presentato alla Procura della Repubblica di Roma atto di querela-denuncia» in relazione «alla illegittima diffida nei confronti delle società calcistiche a rivolgersi al Tar del Lazio o alla Corte Europea di Strasburgo o in qualsiasi altra sede di gius

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