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Dal ritiro in Austria

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Rossi e squadra in ansia ma regna la speranza

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Cresce l'ansia nel ritiro di Bad Tatzmannsdorf, a mille chilometri di distanza dal luogo in cui verrà pronunciata la sentenza dalla quale dipenderà il destino della Lazio. Destino appeso ad un filo che divide la massima serie dal campionato cadetto, la gioia per una decisione favorevole dall'incubo della conferma del verdetto della Caf. Quest'ultima ipotesi il gruppo biancoceleste, che lottando e soffrendo negli ultimi due campionati ha conquistato una faticosa salvezza ed uno spettacolare piazzamento in Coppa Uefa, nemmeno vuole prenderla in considerazione. Né i giocatori, né tanto meno Delio Rossi, che nell'ultimo periodo ha fatto i salti mortali per cercare di alzare un muro tra le pessime notizie che arrivavano dalla capitale e le valli dell'Austria dove tuttora la squadra continua ad allenarsi con la massima abnegazione. Dunque anche oggi, giornata apparentemente normale, come da programma: sveglia alle 7.45, prima seduta nella mattina e secondo allenamento con inizio alle 17.15. E proprio da quell'orario in poi, ogni minuto potrebbe risultare decisivo per il futuro della Lazio ed è certo che lo scorrere delle lancette farà salire il tasso di angoscia ed emotività dell'intera squadra. Sì, perchè con tutta probabilità, la sentenza in secondo grado (che potrebbe essere quella definitiva) arriverà nel tardo pomeriggio, proprio nel momento in cui Delio Rossi impartirà ai ragazzi l'ennesima lezione di tattica. Al tempo stesso, siamo certi che il pensiero correrà da un'altra parte, come è logico aspettarsi. Calciopoli a parte, Belleri si è detto felice della permanenza in biancoceleste: «Finalmente sono interamente della Lazio, speravo in questa soluzione. Lo scorso anno mi sono trovato davvero bene con questo gruppo che non esito a definire fantastico. Ho realizzato il mio sogno». Il terzino bresciano è pronto a vivere la sua seconda stagione a Roma: «Sinceramente non mi pesa il fatto di dover dimostrare il mio valore. Vorrei fare meglio dello scorso anno e giocare nella mia posizione naturale quando sarà possibile, anche se ho già dimostrato di potermi adattare senza problemi. Oddo? Non ho mai pensato di andare via anche se avevo un grande giocatore davanti a me».

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