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IL «RIGETTO di tutti i ricorsi».

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L'accusa ha ribadito le sanzioni già richieste in primo grado, rese più morbide dalle sentenze emesse dalla Caf. Quanto alla posizione dell'arbitro Gianluca Paparesta, l'omessa refertazione dell'episodio di Reggina-Juventus è un «fatto grave, e il trattamento sanzionatorio di primo grado ha tenuto conto della situazione ambientale in cui si doveva muovere l'abitro». Per la Juventus Palazzi ha confermato che «vi era accordo tra Moggi e Giraudo» e che il primo agiva per conto del club davanti alla federazione: questo avalla la responsabilità diretta della società, per la quale la sanzione giusta è quella dell'esclusione dal campionato di competenza così «come chiesto già davanti alla Caf». Sul Milan l'accusa ribadisce che l'addetto agli arbitri del club rossonero, Leonardo Meani non agiva in maniera autonoma e che la sua posizione «non è scissa da quella di Galliani», anche perché il dirigente milanista» chiedeva conto dell'intervento di Meani sui designatori. Palazzi sottolinea anche che le richieste avanzate dal Milan erano «sofisticate. Era un modo sottile di chiedere favori senza dettare sospetti nell'opinione pubblica. Il Milan con Meani adottava lo stesso schema di Moggi». Per questo il trattamento sanzionatorio del Milan deve riferirsi alla responsabilità oggettiva perché «Meani era un dirigente tesserato del Milan e la sua condotta è particolarmente grave, perché l'intervento era finalizzato a incidere sulle regole del gioco». La richiesta di Palazzi è quella già fatta in primo grado (retrocessione in B con tre punti di penalità) o almeno quella emessa dalla Caf «ma aggravata sulla stagione appena conclusa». Sulla Fiorentina: Andrea Della Valle e Sandro Mencucci erano legali rappresentanti della Fiorentina dal gennaio 2005. È quanto, secondo il procuratore federale, emerge dalle documentazioni della Lega Calcio. In particolare Palazzi ha spiegato che sulla base dell'art. 38 comma 1 delle Norme Organizzative Interne Federali le modifiche all'assetto di legale rappresentanza delle società hanno effetto a 20 giorni dalla comunicazione ufficiale da parte dei club. Il procuratore federale, che ha chiesto alla Corte Federale il «rigetto di tutte le impugnazioni» presentate da parte dalla Fiorentina domandando l'accoglimento del suo ricorso, ha domandato al collegio giudicante presieduto da Piero Sandulli di considerare «partecipi all'illecito sportivo» anche gli arbitri Pasquale Rodomonti, Gianluca Rocchi e Paolo Bertini, tutti prosciolti in primo grado dalla Caf. Categorico anche sulla Lazio, il procuratore federale. «In merito alla Lazio - dice - parto dalla posizione del presidente Carraro: non è vero che la telefonata in oggetto di contestazione sia uguale alle altre, in essa è risultato chiaro un intervento primario del Dottor Claudio Lotito. Le deposizioni di Tombolini? Vanno valutate dalla veste da lui tenuta e vanno ritenute secondo noi inattendibili». Palazzi prosegue: «La telefonata di Carraro a Bergamo è successiva alla designazione; noi abbiamo poi un contatto diretto fra il designatore Bergamo e Tombolini, non si capisce cosa ci si riferisca quando si parla di lunghezza d'onda giusta se non quella di gestire la partita in un determinato modo. Anche le telefonate successive consentono di far trasparire in modo lampante l'intento voluto dalle parti». Palazzi è apparso nervoso durante il procedimento. Solo nelle prossime 48 ore saprà se le sue richieste saranno accolte dalla Corte Federale presieduta da Sandulli. Sim. Pie.

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