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MERCATO: DOPO IL PASSAGGIO DI ABBIATI AL TORO

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..più dello scorso anno». Le parole dell'amministratore delegato giallorosso, a margine dell'Assemblea di Lega ieri a Fiumicino, piove come manna dal cielo per i tifosi giallorossi che aspettano le prime mosse «vere» di mercato. Dopo le prime operazioni a parametro zero, ora che è ufficiale l'iscrizione della Roma alla prossima Champions League, la società deve bruciare le tappe e chiudere in fretta le operazione di potenziamento. «Mi aspetto alemno due o tre giocatori» aveva tuonato nei giorni scorsi Spalletti dal ritiro estivo di castelrotto. E ieri l'ad gialloroso ha replicato promettendo un «movimento» che ancora comunque non s'è visto. «Stiamo facendo mercato — spiega Rosella Sensi — ma non vi dico i nomi. Grandi? Non faccio alcun nome, nè grande e nè piccolo, anche perché in passato quando mio padre faceva qualche nome alla fine succedeva sempre qualcosa e non arrivava». In attesa quindi del nuovo nome, grande o piccolo che sia (poi comunque la scelta verrà ovviamente vivisezionata dalla piazza), Rosella Sensi fa i conti col presente: anzi, visto lo sviluppo, col passato. Tommasi lunedì ha annunciato la sua volontà di lasciare la Roma con la quale non è riuscito a trovare un accordo, ma soprattutto non ha sentito lo stimolo giusto per restare. L'ormai ex centrocampista giallorosso sarebbe a un passo dal firmare un contratto con gli spagnoli del Levante. La Sensi riapre, forse un po' troppo in ritardo, la porta al veronese... e la sua versione sembra essere diversa da quella palesata dal giocatore. «Mi dispiace — speiga l'ad giallorosso — per la scelta presa da Damiano. Noi gli avevamo offerto di proseguire ancora un anno come giocatore e in futuro di diventare dirigente. Ad ogni modo noi lo aspettiamo sempre a braccia aperte se ci dovesse ripensare o se decidesse di fare il dirigente: la Roma lo aspetta»». Quindi si apre il capitolo Lazio e per una volta l'amministratore delegato della Roma non si fa scrupoli e va giù pesante sul presidente biancoceleste. Ma parte da lontano. «Se mi dispiace vedere la Lazio in B? Da dirigente — spiega — mi spiace non fare il derby il prossimo anno, ma come tifosa non mi dispiace affatto...». Quindi la «botta» a Lotito che avrebbe «infangato» il nome della Roma e quello di papà Franco. «Sto ancora pensando se procedere o meno legalmente — continua la Sensi — anche perché lui deve chiedere scusa a persone come mio padre e a tutte le altre società pulite». Inevitabile la risposta in serata del numero uno biancoceleste Lotito. «Prendo conoscenza delle dichiarazioni rese dall'Ad della A.S. Roma Rosella Sensi a proposito delle vicende che vedono coinvolta la Lazio — ha detto il numero uno della Lazio in una nota — e mi auguro di poterle dare "il dispiacere" di vedere trionfare la giustizia e vedere rimanere la Lazio in serie A». Inutile aggiungere che Lotito non ha preso per nulla bene la posizione romanista. «Prendo atto del cinismo con il quale viene trattata una vicenda amara e dolorosa e della mancanza di rispetto per la più antica società di calcio della capitale e tra le più antiche d'Italia, e per i suoi tifosi. Se questo è lo "stile", il fair-play ed il bagaglio dei valori sportivi di chi si propone di guidare il pianeta calcio del futuro, possiamo immaginare i risultati che ne verranno. La Lazio ed il suo presidente, poichè non hanno nè offeso nè irriso nessuno, non devono chiedere scusa». Il derby è appena iniziato.

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