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LA JUVE È TORNATA AL LAVORO

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Il mio credo è lo stesso di quando giocavo: lavoro, corsa, sudore e abnegazione per arrivare il più in alto possibile». Parole e musica di Didier Deschamps, al primo giorno di scuola nella torrida e inizialmente disattenta Acqui Terme. Orgoglioso e un po' preoccupato, però. «Se le cose rimarranno così, cambieranno i tempi in cui potremo pensare di tornare in serie A. Con una decina di punti da recuperare, potremmo anche farcela: con 30, servirebbe un miracolo. Ma bisogna reagire: in questi momenti si capisce di che pasta sono fatte le persone». Riferimento a Capello? «Se non ci si trova in una certa situazione, inutile giudicare», la risposta secca. E la Juve su chi si baserà? «Del Piero rimarrà, anche se dopo la sentenza non ho avuto modo di parlargli: con lui in squadra, spero che altri accettino di rimanere. Nedved mi aveva dato la sua disponibilità, ma prima di conoscere il verdetto. Se devo indicare un nome che vorrei trattenere, dico Cannavaro: un leader vero. L'idea è quella di puntare sui giovani. «Sono andato via dal Monaco perché non condividevo più il progetto della società e la mia libertà non ha prezzo». Bel tipino. Dom. Lat.

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