Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Napoli, stop alle audizioni entro luglio

default_image

  • a
  • a
  • a

Nonostante il tour de force a cui da mesi si sono sottoposti gli inquirenti della Procura di Napoli che indagano su «calciopoli», le richieste di rinvio a giudizio per i 37 indagati non potranno partire prima di settembre. Dopo che la Cassazione ha confermato che l'inchiesta sulla presunta associazione a delinquere che avrebbe truccato il campionato 2004-2005 deve restare a Napoli e che la Procura di Torino non può appropriarsi dell'indagine, i magistrati partenopei sono al rush finale. Entro il 31 luglio i pm intendono chiudere gli interrogatori. Sono una quindicina gli imputati che, decorsi i venti giorni dall'avviso di chiusura indagini e preso visione dei voluminosi atti dell'inchiesta hanno presentato istanza alla Procura per essere sentiti e presentare memorie a difesa. Per accelerare i tempi, i sostituti Beatrice e Narducci, coordinati dal Procuratore Roberti, hanno delegato i carabinieri del Nucleo operativo di Roma a procedere anche ad alcuni degli interrogatori di garanzia richiesti dagli imputati. Altri, quelli ritenuti più «delicati», saranno invece condotti nelle prossime ore dai pm titolari del procedimento, negli uffici del Palazzo di Giustizia di Napoli. Ma, secondo le poche indiscrezioni che filtrano, nessuno degli imputati «eccellenti» (da Moggi a Carraro, dai fratelli Della Valle a Lotito) sarà sentito in questa tornata di interrogatori. Poi, come detto, la richiesta di rinvio a giudizio per 37 imputati. L'udienza preliminare dovrebbe essere fissata ad ottobre e così l'eventuale processo alla «cupola» che ha governato il calci italiano potrebbe partire entro la fine dell'anno. Restano però aperti in Procura a Napoli altri due fascicoli: quello residuale, sulla rivelazione di notizie coperte da segreto da parte di ufficiali delle forze dell'ordine e sugli abusi di agenti di polizia che avrebbero scortato con auto di servizio i vertici della presunta «cupola». E l'altro, il fascicolo-madre sulle scommesse illegali su partite dei campionati minori, dalla cui costola è nata casualmente l'indagine su «calciopoli». Gli inquirenti napoletani smentiscono categoricamente le indiscrezioni su un eventuale allargamento delle indagini di questo filone di inchiesta ad altri club o ad altri soggetti.

Dai blog