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Il ct sorride: avremmo vinto anche ai rigori Sul Mondiale: ora completiamo l'opera

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E si parte proprio da qui. Lippi, lei sembrava commosso? «No, era solo un colpo di tosse...». Tra ventiquattro o trentasei anni ci sarà qualcuno che le chiederà ancora di questa partita, se ne rende conto? «Intanto speriamo di esserci tra tentasei anni.... vediamo cinquantotto pi trantasei quanto fa: non se mi interessa esserci ancora. Comunque credo che sarebbe stata un'ingiustizia perdere una partita così. Magari andare ai rigori che sono sempre un terno al lotto. No, invece è giusto così, che abbiamo vinto noi perchè abbiamo fatto più della Germania, con un predominoi territoriale pressochè totale. Ce la siamo meritata e nessun tedesco stasera può dire il contrario». Questa Italia non si ferma più? «No, attenzione, perchè non è finita». Commento? «Sono strafelice perchè questo gruppo ha dimostrato contro una squadra carichissima, uno stadio che tifava a favore e un ambiente molto particolare, una grande sicurezza, personalità. Sono stati fantastici e sono estremamente contento». La svolta nel finale. «Sì, era scontato che in una partita così alla fine avrebbe fatto la differenza la qualità. la palla andava da una parte e dall'altra e soprattutto nel finale la nostra maggio qualità ha pagatao. Al di là dei rigori che ci avrebbero comunque trovato preparati». Il tema tattico? «Sapevo che con Totti li davanti loro si sarebbero dovuti difendere con un centrocampista per non lasciare Toni uno contro uno lì davanti. Così è stato e alla fine a centrocampo eravamo sempre con un uomo in più. Credo che sia stato fondamentale avere sempre una supremazia tecnica lì in mezzo, la squadra ha giocato quindi con grande sicurezza». Del Piero ora può essere l'arma in più di questa Italia? «Avevo detto in panchina prima che entrasse che Del Piero ci avrebbe fatto vincere questa partita. Mi sono sbagliato, ma di poco. Lo avevo visto moto carico prima della partita, avevo notato come guardava i compagni mentre si riscaldavano, vedevo che aveva molta voglia. In questa Italia c'è posto per tutti e la vittoria è del gruppo. Lui ha giocato una partita importante per noi e per lui». Cosa aveva detto ai giocatori alla vigilia della gara? «No, questo sono cose che restano all'interno dello sposgliatoio, di questa roba non parlo». E l'atmosfera come era? «Bellissima, c'era grande partecipazione». Ha ricevuto i complimenti anche di Napolitano, ma vi state rendendo conto di cosa sta succedendo? «Veramente Napolitano ci aveva mandato anche l'in bocca al lupo prima della gara tramite Abete. Poi anche Prodi, la Melandri. Aver vinto questa partita così, in casa loro è una cosa fantastica». Se l'era immaginata così questa Italia-Germania? «No, così è come il settanta o ci manca poco. Comunque sul piano tecnico tattico sì me la ero immaginata più o meno così. Con questo atteggiamento della squadra e sul campo la supremazia dovuta al fatto di giocare con Totti li davanti in quella posizione che si abbassava e ci mettesse in mano la partita. Ovvio che se marcano Totti con un centrocampista lì in mezzo noi restiamo con un uomo in più». Ora non è finita: a Berlino meglio la Francia o il Portogallo? «Sarebbe sciocco dirne una prima della semifinale: l'importante è che ci saremo noi».

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