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di LUIGI SALOMONE SESSANTADUE punti d'oro, un risultato insperato.

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E la Lazio rischia di essere coinvolta pesantemente se il presidente Lotito non riuscirà a dimostrare la sua buona fede. Ma l'obiettivo raggiunto resta e il tecnico biancoceleste prova a non pensare a quello che potrebbe succedere: «I ragazzi mi hanno seguito sempre dal primo giorno di ritiro e il piazzamento finale è un premio meritato da tutti, anche da quelli che hanno giocato poco e da quelli che sono rimasti dietro alle luci della ribalta». Parole sentite da parte del tecnico anche se c'è un velo di tristezza nel pensare che il ribaltone dei giudici potrebbe trasformare l'impresa nella grande beffa per lui e per i tifosi biancocelesti. Tra gli altri meriti dell'allenatore c'è quello di aver saputo rivalutare alcuni giocatori che sembravano ormai pensionati. Manfredini, considerato ormai sulla via del tramonto, ha disputato una stagione straordinaria. Il rendimento dell'ivoriano è stato fondamentale nel girone d'andata quando Cesar ha cominciato a smaniare per trasferirsi a Milano e non ha più dato il suo contributo alla causa. Anche Dabo e Liverani si sono ripresentati a grandi livelli grazie al modulo proposto dal demiurgo di Rimini. Andranno via a parametro zero con un grave danno per il bilancio della Lazio ma su questo punto non ci sono responsabilità da parte di Rossi. Senza dimenticare il record di gol di Rocchi (16) in serie A, le ottime prestazioni di Di Canio, la crescita di Behrami e la riscoperta di Mauri cacciato da Udine come un ferro vecchio. Peccato per Simone Inzaghi altrimenti il miracolo sarebbe stato completo se Rossi fosse riuscito a rilanciare anche Inzaghino da tre anni sparito dalla scena per colpa di una catena interminabile di guai fisici. Oddo e Peruzzi si sono ripresi il posto in nazionale grazie a un rendimento stratosferico e ora difenderanno i colori della Lazio in Germania mentre Pandev si è imposto definitivamente e ora la Lazio si trova un capitale dentro casa (poi spetterà al club decidere se riscattarlo oppure prendere soldi dalla comproprietà con l'Udinese). Il macedone ha raddoppiato la sua valutazione per la gioia di Lotito e Pozzo. Infine si deve ricordare l'ottima tenuta fisica e mentale per dieci mesi. La banda di Rossi è partita per il ritiro il 28 giugno dello scorso anno, ha giocato l'Intertoto e ha dovuto rifare la preparazione a metà agosto dopo la cocente eliminazione contro il Marsiglia. Nonostante i tanti impegni non c'è mai stato un periodo di cedimento, anzi la squadra ha retto bene arrivando all'ultimo mese di campionato in condizioni splendide. Nelle ultime otto partite ne ha vinto sei e ne ha pareggiate due, entrambe dopo essere stata raggiunta nel finale contro l'Empoli e all'Olimpico e l'altra contro la Juve a Torino. Un cammino sicuro fornendo sempre un discreto spettacolo dal punto di vista del gioco. Unico neo la sconfitta nel derby di ritorno ma anche quella notte la Lazio non sfigurò contro la Roma dei record. Insomma una stagione da ricordare ma c'è quell'inchiesta della giustizia sportiva che può cancellare tutto. Purtroppo.

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