Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

De Santis: non devo nascondermi

default_image

  • a
  • a
  • a

Massimo De Santis, l'arbitro romano designato per i mondiali, ha fatto una vera e propria arringa a nome della classe arbitrale italiana a margine della consegna dei premi San Siro Gentleman, a Milano. Ha dapprima letto una dichiarazione, poi ha risposto ai giornalisti. «Siamo sempre stati corretti e la nostra dignità è sempre stata la più alta - ha aggiunto De Santis -. Tutti gli arbitri italiani, dal più piccolo al più grande, hanno correttezza e dignità, questo la gente non se lo deve dimenticare. E siamo in ogni caso, io e tutti i miei colleghi, disponibili a qualsiasi confronto, sia con la giustizia ordinaria che con quella sportiva, perchè non abbiamo nulla da nascondere». Il nome di De Santis è stato fatto parlando delle inchieste giudiziarie. L'arbitro ha detto: «Ho dato mandato ai miei legali di tutelarmi in tutti i modi e in tutte le sedi, perchè io sono veramente sereno». E ha aggiunto: «Io questo mondiale me lo sono guadagnato, e non lo mollo per nessuna ragione al mondo». La risposta di De Santis è legata ai sospetti avanzati dopo che nel giugno 2004 nell'ambito della vicenda calcio scommesse l'amministratore del Venezia Franco Dal Cin parlò di una «combriccola» di arbitri controllata dalla Gea World, la società che cura gli interessi di numerosi calciatori e che fa riferimento a Luciano Moggi. Dal Cin fece anche dei nomi: Palanca e Gabriele, che sono stati già archiviati, e De Santis.

Dai blog