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Gita fuori porta

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Dopo aver timbrato il passaporto per l'Europa con la vittoria sul Lecce, la Lazio va ad Ascoli con l'obiettivo di difendere il sesto posto conquistato nel girone di ritorno cercando di avvicinare quota sessanta punti, un'utopia nella scorsa estate tormentata dalla nefasta partecipazione all'Intertoto. Non sarà facile trovare gli stimoli giusti ma Delio Rossi si è sforzato tutta la settimana di fissare l'ultimo traguardo per non staccare la spina troppo presto e deludere i tanti tifosi che si presenteranno al Del Duca: «Queste due partite sono importanti per chiudere sesti. Vogliamo finire bene il campionato, mi auguro che la squadra sia ancora presente mentalmente e fisicamente dopo la fatica per conquistare un obiettivo così importante. L'Ascoli è una formazione temibile, una delle rivelazioni della stagione e vorrà festeggiare la salvezza davanti al suo pubblico». Per questi motivi non ci sarà un turn-over totale come sembrava all'inizio della settimana. L'unica novità di rilievo sarà Ballotta in porta. Peruzzi è rimasto a Blera con la testa già ai Mondiali. Per il resto giocheranno quelli che nel corso della stagione si possono definire i titolari. Oddo e Zauri presidieranno le fasce davanti all'anziano portiere (ultima partita a Siena un mese fa) mentre i centrali saranno Cribari e Stendardo con quest'ultimo preferito a Siviglia per verificare la tenuta del difensore napoletano che non ha trovato troppo spazio in questa stagione. A centrocampo Behrami ha recuperato e occuperà la solita posizione sulla destra con Mauri sul lato opposto. In mezzo Liverani e Zauri mentre in attacco partiranno Pandev e Rocchi. Per Di Canio ci sarà spazio nella ripresa e sicuramente comincerà la prossima partita all'Olimpico contro il Parma che potrebbe essere anche l'ultima con la maglia della Lazio. A proposito del futuro ieri Delio Rossi ha chiarito il suo pensiero su una squadra che rischia di essere rivoluzionata all'inizio del ritiro estivo: «Ho già detto che vorrei che tutti restassero, ma è ovvio che non sarà così. Chi resta però dovrà farlo con il sorriso e la società dovrà invece sostituire quelli che andranno via con giocatori altrettanto validi. E felici di venire». Un discorso che non vale per Di Canio. Il numero nove biancoceleste è pronto a firmare subito il prolungamento del contratto ma la società tentenna e solo dopo la fine del campionato chiarirà le sue intenzioni. Intanto c'è da onorare la sfida di Ascoli anche perché al seguito della banda di Rossi ci saranno oltre duemila tifosi che riempiranno la curva Nord del Del Duca dopo aver percorso i 180 chilometri che dividono Roma dal centro marchigiano. Oltretutto le due tifoserie avevano in passato un gemellaggio che ora non esiste più ma per tradizione non dovrebbe esserci ostilità. Dunque sarà una festa. Per tutti, per i padroni di casa già salvi, per gli ospiti tornati in Europa. Sperando che la partita sia divertente come sono sempre state quelle della Lazio in questa stagione da incorniciare.

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