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Ottima prova di Marko Pesic, bene Bodiroga, delude Hawkins

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.Se da un lato la Lottomatica ha dovuto mettere nel conto l'assenza di Righetti e la presenza a referto di Sconochini solo per onorare le regole protezionistiche dall'altra parte la squadra di casa ha fatto la conta con chi è rimasto a disposizione. Così con Flores negli Usa da tempo alla lista degli assenti s'è aggiunto Capel, in panchina a tifare per i compagni con una mano fratturata. La scelta dell'ex tecnico di Roma è stata obbligata con l'innalzamento di una zona come Maginot per proteggere il canestro. Nei primi 10' l'arma letale della squadra capitolina è stato l'inatteso Marko Pesic. Spedito in quintetto il figlio del coach ha cominciato una serie da tre punti da far stropicciare gli occhi. Sostenuta dalla serata di vena dell'erede del tecnico la squadra ha trovato coraggio chiudendo i primi 10' avanti di 9 (17-26) con un ragguardevole 7/12 nel tiro pesante. Ma è apparso evidente che Roma non avrebbe potuto appoggiarsi solo dalle conclusioni dal perimetro. Comunque, grazie a Ilievski e Bodiroga che si sono accompagnati a Pesiccino la Virtus ha tenuto a bada gli avversari fino al 25-34. E' bastato che polveri si bagnassero un pò e che salissero le percentuali abruzzesi per riaprire la contesa tanto che dopo il primo soprasso (39-37) Roma ha chiuso sopra di una sola lunghezza grazie a tre liberi, contestatissimi dal pubblico locale, di Tusek a tempo ormai scaduto che hanno spedito le squadre al riposo sul 39-40. Alla ripresa del gioco la Virtus ha ripresa a ferire dalla lunga e dopo un errore, l'unico dai 6,25, Pesiccino ha di nuovo messo in atto il suo assolo di gloria. Lo ha seguito Bodiroga ed assecondato Ilievski tanto che Roma è andata sul + 16 (46-62). Partita chiusa? Macchè. Lo spettro di Cantù è aleggiato quando Cavaliero e Malaventura hanno portato Roseto al - 6 (59-65). E' servito che allora anche Tusek si svegliasse dal torpore ed Ilievski inventasse un paio di penetrazioni spellamani per assestare il colpo di grazie ed arrivare all'ultimo giro di lancetta senza patemi. Era importante vincere e così è stato, ma è chiaro come contro Napoli servirà che nessuno si tiri indietro per continuare la rincorsa alla vetta. Attimi di tensione al termine dell'incontro, quando il tecnico Svetislav Pesic è stato insultato pesantemente da un tifoso avversario, che poi lo ha denunciato sostenendo che lui aveva reagito con uno spintone. «Mi stavano sputando e un mio giocatore mi ha spinto verso lo spogliatoio per proteggermi. Così sono andato addosso a quel tifoso, ma non è successo nulla di drammatico», la versione di Pesic.

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