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Presentato ieri il 76° Master Series d'Italia che si giocherà dal 6 al 14 maggio a Roma

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Ci saranno tutti i big del tennis: manca solo Agassi

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Tra l'altro c'è stato anche un momento in cui non sarebbero mancati i mezzi per realizzare un nuovo impianto, mezzi (leggi soldi) che purtroppo oggi non ci sono più. Aggiungevo anche che se fossimo stati costretti ad abbandonare il Foro Italico lo avremmo dovuto fare con le lacrime agli occhi perché un posto così bello non lo avremmo mai trovato. Il problema del Foro Italico è dovuto ai tanti e troppi vincoli che impediscono di poter realizzare i lavori necessari ma anche alla mancanza di uno spazio adeguato. Si fa presto a parlare di Slam ma se io penso alla dimensione degli impianti che ospitano i quattro tornei più importanti del mondo capisco che noi eventi di quella dimensione con tutta la bellezza della nostra città, la nostra storia, i nostri negozi (che attirano le donne dei campioni), i nostri ristoranti non potremmo mai permetterceli. La lunga premessa vuole tuttavia esprimere il compiacimento per avere verificato ieri, in occasione della presentazione ufficiale della prossima edizione degli Internazionali (li chiamano Masters Series ma io continuo ad utilizzare il vecchio nome), che nei limiti in cui è stato possibile, il Foro Italico si è rinnovato e pulito in maniera straordinaria. Ci vorrà la verifica della manifestazione ed il collaudo dei problemi che comporta ma la prima impressione è stata eccellente. Per quanto riguarda la qualità del torneo il campo di partecipazione è il migliore possibile in campo maschile mentre registra qualche defezione eccellente (Henin, Davenport) ma all'ultimo momento si è iscritta la Clijsters. Considerato che la Davenport non è competitiva sulla terra l'unica assenza di rilievo è quella di Justin Henin. In campo maschile manca Agassi ma ormai il campione ha ridotto la sua attività e dovendo scartare qualcosa preferisce evitare i tornei sui quali di fatica di più, quelli sulla terra rossa. Il sogno sarebbe di avere al Foro Italico una finale come quella di Montecarlo, tra i primi due giocatori del mondo. L'anno scorso Roger Federer non è venuto a Roma ma al momento la sua partecipazione sembra confermata. Gli altri dovrebbero esserci tutti, compresi gli americani che hanno snobbato Montecarlo come Roddick, Blake e Ginepri. Il presidente della FIT, Angelo Binagli, ha giustamente sottolineato il momento felice del nostro tennis dovuto principalmente alla grande vittoria ottenuta dalla nostra squadra di Federation Cup sulla Francia. Meno giustificato il suo ottimismo per quanto riguarda la nostra situazione nel settore maschile soprattutto se si ricordano gli ultimi risultati ottenuti da Filippo Volandri e da Andreas Seppi, che hanno giocato piuttosto male a Montecarlo ed a Barcellona. È vero che abbiamo sei giocatori tra i primi 83 del mondo ma è anche vero che non ne abbiamo nessuno nei primi 30. L'ottimismo di Binagli ha finito per contagiare anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, che comunque ha voluto manifestare con la sua presenza l'appoggio dell'ente ed il buon lavoro della Cani Servizi. Ha certamente fatto piacere a tutti la decisione del Coni e della Fit di dedicare a Nicola Pietrangeli l'ex campo centrale, quello che veniva chiamato con il brutto nome di campo della Pallacorda. C'era una legge che vietava di intitolare degli impianti a campioni ancora viventi ma è stata cancellata per cui, così come gli australiani hanno dedicato un campo al grande Rod Laver, noi abbiamo giustamente pensato al nostro campione più rappresentativo, anche lui presente (ed un po' emozionato) alla cerimonia. Gli Internazionali inizieranno il 6 maggio con le qualificazioni del torneo maschile. Purtroppo dopo l'infelice decisione di qualche anno fa il torneo maschile precederà quello femminile ed è una sequenza che certamente non giova alla manifestazione ma ormai non c'è più nulla da fare. Per il futuro si parla della possibilità di riunificare i

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