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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Come d'incanto, il venerdì mattina ha portato una ventata di aria salubre in casa Juventus.

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Se sarà la stessa delle ultime settimane, la squadra di Delio Rossi (il quale, detto per inciso, non ha mai battuto Capello nelle cinque occasioni in cui i due si sono trovati di fronte) potrà avere buone chance di portare via dal Delle Alpi un risultato positivo: per chi se lo fosse scordato, la Juve non vince da più di un mese e da sei partite (due di Champions e quattro di campionato), cosa mai successa nell'era Capello. Per intanto, Don Fabio ha tirato un sospiro di sollievo: ieri si sono presentati tutti al suono della campanella. Gruppo al completo, quindi, compreso Pavel Nedved (cinque anni alla Lazio, meglio ricordarlo) che negli ultimi giorni non era sceso in campo a causa di alcuni sintomi influenzali. Solo Giannichedda ha svolto un lavoro differenziato saltando la partitella, mentre tutti gli altri hanno effettuato allenamento regolare. Nella sfida in famiglia undici contro undici c'erano da una parte Buffon, Zebina, Thuram, Kovac, Zambrotta, Mutu, Vieira, Emerson, Blasi, Del Piero e Trezeguet, dall'altra Abbiati, Balzaretti, un giovane della Primavera, Cannavaro, Chiellini, Camoranesi, Olivera, Pessotto, Nedved, Zalayeta e Ibrahimovic. Come dire che, con Cannavaro al posto di Kovac e Nedved al posto di Blasi, la prima formazione potrebbe e dovrebbe essere quella che scenderà in campo oggi pomeriggio. In tal caso il bocciato eccellente sarebbe Ibrahimovic, che lascerebbe così il posto al rientrante Trezeguet e al confermato Del Piero. Ecco, a ben vedere, il tanto vituperato Del Piero è l'uomo cui la Juve si aggrappa in questo impervio finale di stagione: Capello non lo ha mai amato e anche i sassi ne hanno preso atto in fretta, fin dai primi mesi dell'anno scorso. Però è lui, il capitano osannato dalle folle, ad avere permesso alla Juve anche nell'attuale stagione di non affondare. Come al solito, non si è mai lamentato e si è sempre allenato con scrupolo e attenzione. Ha portato il record di realizzazioni bianconere a quota 193, mandando in soffitta i 182 gol di Boniperti, ha segnato 19 reti e non è mai stato discusso da chi va allo stadio al contrario proprio di Ibrahimovic, che nelle ultime uscite ha conosciuto anche l'onta di una mezza contestazione. Oggi, altra puntata e altro scenario. Con il mercato che incombe e lo spettro del Milan dietro le spalle: metti mai che la Juve oggi pareggi e che i rossoneri facciano risultato pieno a Messina, i punti di vantaggio si ridurrebbero a tre con tutto quel che ne consegue. L'ansia salirebbe e la corsa di Capello di sabato scorso, quando Cannavaro ha trovato in pieno recupero il gol del pareggio a Cagliari, ne certifica l'esistenza: il pilota della macchina bianconera è cosciente che il carburante non c'è più e che il rischio di arrivare a motore spento sulla linea del traguardo è alto. Sembrava impossibile fino a due settimane

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