Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Scontro tv Mazzone-Tosatti tra insulti e cadute di stile

default_image

  • a
  • a
  • a

Il primo, decano degli allenatori, mister Magara. Sportività, tecnica e simpatia da oscar. Il secondo, direttore e opinionista che nel calcio fa giurisprudenza, punto di riferimento per critici, calciatori, allenatori e tifosi. Il terzo (incomodo) che non perde occasione per scagliarsi contro i poteri forti. La polemica di domenica sera, a tratti violenta e diffamante, ha avuto un seguito nella giornata di ieri. Con gli interventi di Spinelli e Donadoni che hanno preceduto il ciclone Zeman. In diretta tv i due navigati uomini di sport se ne sono dette di tutti i colori. A scatenare la bufera una telefonata di Mazzone, già duramente provato dall'ingiusta sconfitta col Chievo (la quinta consecutiva del suo Livorno) e da un intero pomeriggio di interviste, tutte impostate sullo stesso ritornello: Spinelli è pentito di aver mandato via Donadoni e di aver preso Mazzone. Il popolare Carletto ha deciso di telefonare quando Tosatti ha cominciato a parlare della crisi del Livorno e dell'incomprensibile decisione del presidente Spinelli di esonerare Donadoni. Paragonando il crollo dei toscani a quello del Bologna dell'anno scorso. Mazzone si è sentito mancare di rispetto e ha accusato Tosatti di non perdere occasione per criticarlo. In verità lo scontro verbale ha avuto pesanti cadute di stile. Mazzone ha detto che Tosatti se va in tv è per merito del suo papà (Renato, giornalista della Gazzetta del Popolo deceduto nella tragedia di Superga). Tosatti ha ribattuto dicendo che «se avessi la sua età mi vergognerei di dire certe cose. Lei è un disturbato, si faccia vedere». Anche a freddo è difficile giustificare quanto ascoltato. Tuttavia, in difesa del tecnico 69enne, va precisato che la retrocessione rocambolesca del Bologna dell'anno scorso (la prima per Mazzone) ancora brucia. E poi il Livorno è sì reduce da 5 sconfitte (mai toccate da Mazzone nella sua carriera), ma la squadra non è affatto in crisi di gioco. È solo in credito con la fortuna e con gli arbitraggi. Del resto Mazzone ha già portato a casa risultati importanti a Livorno (il successo nel derby con la Fiorentina e il pareggio con l'Inter). Sempre per amor di verità bisogna dire che anche con Donadoni in panchina il Livorno aveva palesato cali atletici e psicologici non indifferenti. Da lì il cambio sulla panchina. Sbagliato, ma motivato. Ieri Spinelli ha confermato fiducia a Mazzone, mentre Donadoni ha dichiarato che questa situazione è solo dovuta a un momento storto. Come se non bastasse ad accecare Mazzone c'è il precedente di Guidolin che lasciò il Bologna prima del suo arrivo. Anche quell'allontanamento fu criticato pesantemente da Tosatti. Ma sia Donadoni sia Guidolin se ne sono andati per volontà propria. Quindi cosa c'entra Mazzone? Zeman invece vuole entrarci per forza nelle polemiche. Ieri ha dichiarato che Tosatti è da sempre schierato con la Juve. I suoi padroni sono Moggi e Giraudo. Ovviamente, è scattata la querela.

Dai blog