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Del Piero: Arsenal non cantare vittoria

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Il capitano ha recuperato ma partirà dalla panchina. Nedved rientra dopo la squalifica

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Per Torino, si tratta di un qualcosa da sottolineare con soddisfazione: Juve-Arsenal di domani sera, insomma, si giocherà di fronte a una cornice sufficientemente degna di pubblico. Meglio comunque scordarsi l'esaurito: quello non si farà e di esauriti, se le cose non andranno per il verso giusto, ci saranno solo gli umori di Moggi & C. Ieri, intanto, è arrivata una prima mezza notizia positiva che potrebbe preludere a un mercoledì da leoni: Del Piero, sottopostosi ai previsti esami di controllo al polpaccio sinistro, sta meglio e probabilmente andrà in panchina contro i Gunners. Il capitano ha anche lavorato con il pallone per la prima volta da quando aveva sentito il muscolo tirare, pochi minuti dopo l'inizio di Juve-Roma, lo scorso 25 marzo: nulla di particolarmente pesante, è ovvio, ma un segnale che le cose volgono al bello e che potrebbero permettere a Capello di portarlo in panchina domani sera. Il giocatore ci spera e, dalle pagine del suo sito Internet, ha anche suonato la carica: «Gli inglesi non cantino vittoria troppo presto, a casa nostra sarà un altra musica rispetto alla sfida di Highbury». Una musica che lui spera di suonare anche in prima persona, magari subentrando nei minuti finali per piazzare la zampata vincente. Per il resto, dopo la baruffa di sabato tra Ibrahimovic e Del Piero, il clima si è rasserenato e non resta che attendere il fischio di inizio. I dubbi di formazione sono pochi. Due le alternative: il semplice avvicendamento degli squalificati Zebina, Vieira e Camoranesi con Chiellini (o Balzaretti), Giannichedda e Mutu, oppure l'avanzamento di Zambrotta sulla fascia. In tal caso, le possibilità sarebbero due: il siluramento di Mutu — tutto sommato improbabile — oppure il ricorso alla difesa a tre (Thuram, Kovac e Cannavaro) con il romeno trequartista e un centrocampo formato, oltre che da Zambrotta, da Emerson, Giannichedda e dal rientrante Nedved. A dirla tutta, Capello ha sempre amato poco questo schieramento e, ogni volta che la squadra lo ha adottato, non se ne sono mai visti grandi benefici. Siccome però Moggi ha annunciato possibili «sorprese», tutto potrà accadere. Modulo o no, saranno comunque le gambe a dover girare come recentemente non è accaduto troppo spesso. Anche a Treviso, la benzina è finita dopo mezz'ora e per la restante parte di incontro la squadra è parsa più camminare che correre. Non resta che attendere. Certo, paradossalmente, l'uscita anticipata dalla Champions farebbe passare quasi in secondo piano il trionfo in campionato: il che suonerebbe comunque stonato.

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