Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Juventus-Milan la notte della verità

default_image

  • a
  • a
  • a

Stasera, al Delle Alpi, potrebbe scoppiare il campionato: nel senso che, se la Juve battesse il Milan, si laureerebbe in pratica campione d' Italia con nove giornate di anticipo e scusate se è poco. «E' vero, abbiamo a disposizione il primo match-ball — ammette Capello — ma loro cercheranno di tornare in gioco, noi proveremo a tenerli lontani: spero in ogni caso abbia ragione chi sostiene che, pur dovessimo perdere, non cambierebbe nulla ai fini della vittoria del tricolore». Capito? Per una volta, niente frasi di circostanza e tanti saluti alla prudenza: anche Don Fabio si sente già in tasca mezzo scudetto e forse più. Idem Moggi: «Rischiamo poco, sono loro che devono venire qui a batterci». Diverso è invece il discorso della Champions, dove entrambe devono ancora guadagnarsi il pane (a proposito: magari si ritroveranno ancora l'una di fronte all'altra il 17 maggio, a Parigi, nella finalissima) e dove la Signora si è presa un bello spavento contro il Werder Brema. «Ma io — prosegue Capello — sono contento di quello che abbiamo mostrato anche contro i tedeschi. Siamo stati fortunati in occasione del gol che ci ha garantito il passaggio del turno, ma eravamo stati sfortunati prima. Anche il Milan non può lamentarsi: contro il Bayern Monaco, hanno trovato con Inzaghi il gollonzo del 3-1 proprio mentre stavano soffrendo. Quindi siamo pari». Opinione del tutto personale, evidentemente. Schermaglie, comunque. Come l'annosa questione se il Milan giochi meglio della Juve: «Ognuno — spiega Capello — vede lo spettacolo a proprio modo. A me piace la mia Juve concreta, che non mi pare poi non abbia fatto il proprio dovere in termini di gol segnati e di gusto estetico da soddisfare». Da vendicare, ammesso che abbia un senso, c'è l'1-3 dell'andata, unico ko subito in campionato: «Io quel giorno capii di avere a disposizione una grande squadra: lo dissi immediatamente, i fatti mi hanno dato ragione». Dubbi di formazione? «Qualcuno, ma non troppi». Ibra e Trezeguet coppia d'attacco probabile, Zebina e Balzaretti esterni di difesa, forse Mutu al posto di Camoranesi: «Mi aspetto un Milan propositivo, devono fare loro la partita», ha buttato lì Capello. E Ancelotti, di rimando: «Siamo cresciuti, cercheremo di mettere in campo la stessa qualità e la stessa intensità di Milan-Bayern e anche di Milan-Juventus dell'andata. Abbiamo una piccola speranza di riaprire il campionato, è giusto giocarsela. Ho anche qualche dubbio di formazione, visto che Stam e Serginho non stanno benissimo così come Shevchenko. Comunque, se l'ucraino si sente di giocare, giocherà. Inzaghi? Vedremo. Credo che i giocatori abbiano capito che é meglio giocare trenta minuti ben fatti piuttosto che novanta fatti male. Per questo Gilardino ha un bel vantaggio rispetto a Pippo e Sheva: é più fresco». Alla fine, tanto, giocheranno tutti e tre: chi prima e chi dopo.

Dai blog