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Oggi combinata al Sestriere

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Lo slalomista debutta e rischia nella libera

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Oggi, a Sestriere, va in scena la combinata: discesa alle 12, slalom alle 17 e 19,30. Non è la «sua» gara, ma è comunque un'occasione per andare a medaglia e comunque saggiare le proprie condizioni in vista del 25 febbraio, quando lo slalom dovrà diventare il suo terreno di caccia. «Sto bene, non ho nessun problema - si è sbilanciato lui -. Mi sono isolato il giusto e ho lavorato come volevo: ringrazio tutti per l'affetto e l'interesse che mi hanno dimostrato, ma avevo bisogno di allenarmi con i miei ritmi e di non avere intorno troppa gente». Per una medaglia, insomma, meno interviste e più montagna. Con in testa un messaggio chiaro come il sole: comunque vada oggi, nessuna esaltazione e nessun dramma. Iniziare l'avventura olimpica con una medaglia faciliterebbe in ogni caso il prosieguo dell'avventura, un po' come era successo dodici mesi fa a Bormio in occasione dei Mondiali: al bronzo in combinata era poi seguita identica medaglia anche in slalom, magari non quell'oro sognato ma pur sempre un podio iridato. La presenza odierna di Rocca (assieme a lui, anche Fill e Staudacher: soprattutto il primo, se in giornata, potrebbe puntare a un piazzamento di prestigio) non sarà quindi una comparsata da fare tanti per onor di firma: il carabiniere di Livigno crede a una medaglia e ne ha motivo. Avversari pericolosi? Tanti, ma non troppi. Prima di tutto va segnalato che il campione in carica, il norvegese Kjetil Andre Aamodt, non ci sarà a causa di un dolore a un ginocchio patito nel corso della libera di domenica in cui si è piazzato comunque quarto, a un soffio dal podio. La battaglia per l'oro potrebbe allora risolversi in una lotta tra Raich e Miller, con possibili inserimenti degli altri norvegesi Kjus e Svindal (ieri i migliori in prova), oltre che di Giorgio Rocca. L'oro, però, dovrebbe riguardare davvero il bravo ragazzo austriaco e il diavolo statunitense. Due tipi che sono all'opposto: in comune hanno classe e talento da vendere, ma stili di vita e approccio alle gare sono completamente diversi. Raich è il classico bravo ragazzo predestinato, gran lavoratore, fidanzato da anni con la connazionale Marlies Schild (lei pure a Torino 2006 per vincere medaglie), senza troppi grilli per la testa che non siano praticare ogni tanto il bungee jumping (detiene il record austriaco della specialità) e scalare montagne di ghiaccio. Miller è tutto e il contrario di tutto, figlio di genitori hippies, anticonformista per eccellenza, dedito all' allenamento solo quando ne ha voglia, amante della vita e dei suoi piaceri. Birra e donne comprese, in quantità più o meno modiche, non importa se anche alla vigilia di gare importanti. Domenica, giorno della discesa che avrebbe anche potuto vincere, pare non abbia neppure fatto la ricognizione della pista: "Certo che l'ho fatta - ha poi detto lui, cercando di convincere chi proprio non voleva farsi convincere -, solo che sono stato troppo veloce e nessuno mi ha visto". La battuta, almeno quella, è riuscita bene: la gara un po' meno, visto che è finito fuori dal podio sia pur non di molto. Ma Miller è fatto così: prendere o lasciare. Se oggi darà di matto, Rocca potrebbe avere ancora più chance di salire sul podio.

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