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di DARIO BERSANI ANNO nuovo, argomento vecchio.

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Prima prova a farlo in maniera lapidaria, accantonando problemi e polemiche che hanno turbato la serenità dell'ambiente. «Gli auguro tanta fortuna, ha possibilità importanti, l'essenziale è saperle sfruttare». Ma la sua cessione ha lasciato strascichi non indifferenti, la squadra che torna ad essere gruppo lo spinge ad approfondire i motivi di un divorzio ormai inevitabile. «La prima cosa che ho fatto quando ho visto che non si presentava alla ripresa degli allenamenti dopo la pausa e quando ho visto che non mi ha salutato, è stata quella di chiedermi se avessi fatto qualcosa per arrivare a questo. Ci ho pensato, ma non ho trovato un motivo. Anzi, quando lui ha mostrato comportamenti idonei al gruppo l'ho anche riutilizzato, creandogli una vetrina e lasciando fuori Nonda. Ho cercato sempre di fargli capire che poteva dare di più, che c'erano delle regole da rispettare. Ribadisco quello che ho detto: nessuno gli ha voluto bene come gliene ho voluto io. Anche togliendogli la fascia di vice capitano». Venti giorni fa definì una «bischerata» l'eventuale offerta di cinque milioni. «Sarebbero stati pochi anche dieci per il suo cartellino, ma valutando la situazione che si era venuta a creare, direi che la cifra complessiva per le casse sociali è stata adeguata». Il tecnico smentisce che il non rapporto con Francesco Totti sia stato alla base dell'addio del barese. «Io li ho sempre visti nello stesso modo, so che non c'era più il feeling di qualche tempo fa, ma dentro e fuori dal campo si rispettavano». La Roma del dopo Cassano riparte da Treviso. In assoluta emergenza attacco, così come aveva terminato l'anno con il Chievo. Fuori causa Nonda, per Montella: «Non ci sono grossi miglioramenti», dice. Si ripartirà ancora da Totti, unico terminale offensivo del 4-2-3-1, con Dacourt al posto dello squalificato De Rossi e Taddei, Aquilani, Tommasi e Perrotta davanti alla difesa titolare senza Kuffour. «Francesco ha dimostrato di essere bravissimo in tutte le posizioni e questo potrà anche dargli altra esperienza da sfruttare in nazionale». Di fronte, oggi pomeriggio, il Treviso fanalino di coda. Per Spalletti sarà tutt'altro che una passeggiata. «Troveremo una squadra molto agguerrita. Sono arrivati nuovi giocatori e Cavasin potrà modificare il modo di presentare l'assetto in campo, dovendosi adattare alle caratteristiche dei nuovi innesti. Non prenderei per effettivo il 3-5-1-1 che ha utilizzato di solito, credo che qualcosa cambierà». Mercato in uscita ancora aperto: De Rossi è incedibile, al contrario di Eleftheropoulos, Dacourt e Kharja. «Daniele non si muove, resterà con noi. Per quanto riguarda altre cessioni, è possibile che succeda qualcosa. Eleftheropoulos non l'ho convocato. Lui ha espresso il desiderio di cambiare squadra e se avremo la possibilità gliela daremo. Di situazioni così ce n'è ancora qualcun'altra da affrontare». La Roma riparte da un finale di 2005 positivo. Sconfitta col Palermo a parte, tre vittorie nelle ultime quattro partite di dicembre fanno ben sperare per il futuro. Al «Tenni» si tratterà di sfatare un tabù che da tre anni vede sconfitta la Roma dopo la sosta natalizia. «Abbiamo parlato della partita e di ripristinare le qualità fisiche necessarie. Quella cui andiamo incontro è una fase molto importante della stagione, sia nelle coppe che in campionato. Siamo in condizione, abbiamo svolto dei test e siamo stati attenti al lavoro dei ragazzi».

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