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di TIZIANO CARMELLINI SERVIVA una prova di forza, un segnale, un cenno vitale e sono arrivati.

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Dall'altra parte c'era il Basilea? Vero, ma questa Roma aveva faticato e sbattuto la faccia su molto meno. Così, in fondo al lungo corridoio buio, Spalletti & Co. iniziano a rivedere una luce. Lontana, perché la crisi non è ancora alle spalle e la qualificazione ai sedicesimi di Coppa Uefa acciuffata col Basilea ieri sera, è solo una attenuante a una stagione fin qui disastrosa. C'è ancora moltissima strada da fare per tornare ad essere un gruppo vincente, o forse più semplicemente un gruppo: ma il segnale è positivo, molto positivo. E visto che la Roma non si nega mai nulla, dopo aver tritato per ottanta minuti gli svizzeri, e sbagliato tutto il possibile sotto porta a risultato acquisito, riesce anche ad incassare un gol che poteva evitare, ma che non va a incidere sull'esito della qualificazione. La lezione col Palermo è servita e Spalletti stavolta non rischia con Kuffour e Chivu. Il ghanese ha problemi a un adduttore e va in tribuna, il romeno ancora dolorante per una contusione finisce in panchina. Giocano Mexes e Bovo, con Panucci e Cufrè all'esterno. Per il resto è la Roma annunciata alla vigilia, con Totti rifinitore dietro l'unica punta Nonda. Pre-gara con incidente: un giovane tifoso, 17 anni, del Basilea viene picchiato da una decina di persone, all'altezza dello Stadio dei Marmi e portato al policlinico Gemelli. La Roma parte forte e dopo l'esagerato stop imposto dall'arbitro tedesco Fleischer (bengala in campo con sospensione della gara per quasi 4' finché l'altoparlante dello stadio non ha diffuso anche in tedesco l'annuncio anti-violenza), prende metri sul campo e gli svizzeri sembrano in affanno. Così, dopo dodici minuti di pressing i giallorossi passano. Cross dalla destra di Panucci, De Rossi salta con Mueller che devia la sfera e la consegna sui piedi di Taddei: bello e imparabile il sinistro del brasiliano che manda in orbita la Roma. Altri dieci minuti di Roma: bella botta di Totti 16' deviata in angolo non visto da Fleischer, poi ancora gran numero del capitano, lancia a rete Taddei, che non riesce però a chiudere a rete. Quindi, puntuale come un orologio «svizzero» arriva il black out giallorosso. In quattro minuti il Basilea va vicino al gol tre volte, colpisce due legni (bella cosa di Delgado 27' davanti all'area giallorossa con destro stampato sul palo), ma non riesce a passare. La squadra di Spalletti fa gruppo, stringe denti e fila e stavolta riesce ad attraversare il guado. Al 37' l'occasione per chiudere la gara, ma Nonda la sbaglia clamorosamente rimediando i fischi dell'Olimpico semi-vuoto e infreddolito. Perrotta recupera un bel pallone e lancia l'ivoriano da solo a rete: niente da fare. Troppo lenta la reazione dell'attaccante giallorosso che dà il tempo alla difesa svizzera di recuperare e chiudere in angolo. La differenza con un attaccante vero si vede al 44' quando è Totti ad essere lanciato a rete dall'ottima apertura in profondità di Bovo. Il capitano addomestica il pallone alla sua maniera e stende il povero Zuberbuhler per la seconda volta. Bella l'azione, ancor più bello il gol, spettacolare l'abbraccio del gruppo giallorosso che corre verso la panchina per sigillare la tornata armonia. E forse la fine della crisi. Nonda si riscatta in apertura di ripresa quando al 4' Aquilani gli fa arrivare un pallone dopo un contrasto a centrocampo. Stavolta l'ivoriano fa tutto bene. S'invola verso la porta svizzera e trafigge l'estremo difensore elvetico per la terza volta. È il colpo di grazia per il povero Basilea che esce letteralmente dal campo e non finisce in goleada solo per l'eccesso di leziosismo giallorosso (anzi gli uomini di Spalletti riescono anche ad incassare un gol nel finale) e la scarsa voglia di faticare con la testa già a Genova. La crisi? È tutt'altro che passata, ora bisogna mostrare di esserci anche in campionato: due partite per chiudere il 2005 senza vergogna.

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