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di MARCO GRASSI CHE Valentino faccia rima con Cavallino, linguisticamente è un dato di fatto inoppugnabile.

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Rossi e la Ferrari stanno flirtando da molto tempo. Prima con messaggi a distanza, poi con contatti tra Valentino e la dirigenza modenese, quindi con veri «incontri di lavoro». Il che, nel contesto motoristico, equivale a dire che Rossi ha iniziato a girare in pista sui bolidi omonimi (ecco un'altra rilevanza linguistica: nomen omen?). Che tutto ciò abbia una fascinazione enorme nell'animo degli appassionati, è facilmente intuibile. In questi giorni Valentino è in pista con la F2004, per la terza serie di prove. Mercoledì ha corso a Fiorano, più o meno 40 tornate sul circuito «di famiglia» della Ferrari. E lo ha fatto in maniera promettente, girando sul piede dei 58", a fronte di un record del circuito di 55"999 (stabilito da Schumacher), e toccando una velocità in curva a livello del tedesco. Ieri Rossi si è spostato al Mugello, su un percorso che conosce benissimo, alla ricerca di una prestazione ancor più incoraggiante. La cautela, sia da parte del clan Ferrari che dell'entourage del campione, è palese. Cambiare mezzo e stile di guida e confermarsi vincente è molto difficile, con le auto non è così semplice sorpassare, e la frenata è concettualmente diversa rispetto alle moto. Tanto è vero che in pochi hanno ottenuto risultati di qua e di là (tra questi, John Surtees). Sin troppo ovvio che Rossi, per compiere il grande salto, voglia essere certo di poter lasciare il segno anche in Formula Uno: un italiano che torna a guidare la monoposto di Maranello sarebbe un evento, ma Valentino non vuole rimetterci, in credibilità e risultati. Ecco il perché di queste prove, che peraltro proseguiranno presumibilmente anche l'anno prossimo, visto che Rossi è legato ancora alla Yamaha, nel Motomondiale, per tutto il 2006. Nel frattempo potrà continuare a prendere confidenza con le macchine di Formula Uno. Che il pubblico non aspetti altro che il coronamento di questo sogno, è testimoniato dalle tante persone (oltre un centinaio), che, dall'esterno del circuito del Mugello, in corrispondenza della curva dell'Arrabbiata, hanno seguito trepidanti la prova (svolta a porte chiuse). Volano già tutti con la fantasia: che facciamo, li deludiamo?

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