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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Il gol numero 177 con la maglia bianconera di Alessandro Del Piero, ...

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Per regalare sale al confronto, e per smaltire qualche tossina di troppo, Capello aveva scelto di rivoluzionare l'assetto della sua squqadra: Nedved spostato a destra al posto di Camoranesi, Mutu sulla sinistra, Del Piero a far coppia con Ibrahimovic. E Trezeguet in panchina. Serata umida e appiccicosa, Messina sparring partner ideale per una Juve gioco forza un po' approssimativa ma comunque decisa a proseguire la sua marcia in testa al campionato: Del Piero era di gran lunga il più in palla, ringalluzzito dall'ottima prova in azzurro. Già intorno al quarto d'ora, Pinturicchio scaldava le mani di Storari, poi al 24' si inventava un gran gol: palla rubata a Zoro a metà campo, trenta metri di corsa palla al piede, dribbling su Cristante e palla all'incrocio. Saluti e baci, Bettega a meno uno nella speciale classifica dei marcatori tutti tempi e per il primo tempo poteva bastare così. Niente effetti speciali, ma Capello non li ha mai pretesi e comunque non era serata. Il Messina? Volenteroso e poco più, con uno Zampagna lontano parente del giocatore dell'anno scorso e un centrocampo dove mancava una tecnica almeno sufficiente per mettere pressione a Emerson e compagnia. A chiudere la partita provavano poi a inizio ripresa Nedved e Ibrahimovic, ma Storari si esaltava. Mutti provava a inserire Di Napoli, la Juve continuava a tenere il pallino del gioco: Camoranesi e Ibra facevano fare bella figura al solito Storaci, ma anche Abbiati doveva sporcarsi la maglietta su iniziativa di Di Napoli. Tutto però rimaneva sotto controllo e la macchina bianconera portava a compimento il suo dovere. Nota a margine: i tifosi juventini hanno effettuato lo sciopero del tifo per tutto il primo tempo esponendo due striscioni identici, uno bianco e uno nero con la scritta "più decreti meno spettatori". Evidente la polemica nei confronti del Ministro dell'Interno Pisanu e del decreto che porta il suo nome. Secondo anello deserto per i primi quarantacinque minuti e poche urla. Poi, con l'inizio della ripresa, tutto è tornato più o meno alla normalità. Lo stadio, comunque, è rimasto come al solito più vuoto che pieno.

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