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Con lui avantidi cinque stoccate ma Podzniakov recupera e annienta Tarantino nel finale

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Il fuoriclasse russo, vincitore di tre titoli mondiali individuali e di un'Olimpiade individuale, oltre a vari titoli a squadre, ha messo a segno ben 27 stoccate (subendone solo 12), mentre i suoi compagni di squadra in due ne hanno realizzate 28. Detto questo e reso onore al merito di un campione straordinario, bisogna però anche aggiungere che Aldo Montano, nel penultimo round, infliggendo uno splendido 5-1 al ventunenne Alexey Yakimenko, aveva portato l'Italia in vantaggio di ben cinque stoccate (40-35). Si pensava che potessero bastare per vincere la medaglia d'oro. E invece Podzniakov, salito in pedana contro Luigi Tarantino, ha totalizzato dieci botte contro le quattro del napoletano. Il finale è stato carico di tensione: stoccata dopo stoccata il russo ha ridotto lo svantaggio finchè è riuscito a pareggiare sul 44-44. A quel punto uno come Podzniakov non si fa sfuggire la preziosissima occasione. E infatti così è stato. Dopo la prima manche, nella quale Podzniakov ha dato 5-3 a Montano, c'è stato un gran bel recupero dei nostri tre azzurri, che hanno portato la squadra di Christian Bauer sul 20-12 alla fine del quarto round. Ma nel quinto è salito non solo in pedana ma anche in cattedra Podzniakov, che contro Giampiero Pastore ha ridotto lo svantaggio a una sola stoccata (25-24 per noi). Poi c'è stato un sostanziale equilibrio fino al penultimo round nel quale Montano ci ha regalato cinque stoccate di vantaggio. Che non sono bastate. Sul podio i quattro azzurri (tre carabinieri e un civile Montano, del C.S. Roma) non sono riusciti a esprimere nemmeno un minimo sorriso. Erano tutti carichi di rabbia. Il campione olimpico ha pronunciato solo questa frase: «Meglio che stia zitto, se parlassi adesso sparerei a zero su tutto e tutti». Il ct Bauer, dopo un lungo, comprensibile silenzio seduto su una panca, ha dichiarato: «Il sentimento che provo in questo momento è soprattutto di delusione, con queste medaglie d'argento che si susseguono senza mai arrivare all'oro. Pensavo che sul 40-35 non ci fossero problemi nel portare a casa la vittoria. Ma Podzniakov è un extraterrestre: è lui che è molto forte, è merito suo. Tarantino a un certo punto ha perso la fiducia. D'altra parte in questa stagione avevamo incontrato già due volte la Russia in Coppa del Mondo e per due volte l'avevamo battuta. Quindi argento e non oro: è il dettaglio che fa la differenza. Ma domani (oggi) voglio vincere con le ragazze». Oggi, infatti, si conclude l'edizione 2005 dei campionati del mondo. Sono in palio le ultime due medaglie d'oro: il fioretto maschile a squadre e la sciabola femminile a squadre. I nostri fiorettisti si presentano con lo scomodo, ma anche molto gratificante, ruolo di favoriti. Non a caso Salvatore Sanzo (medaglia d'oro individuale proprio qui a Lipsia), Andrea Cassarà e Simone Vanni hanno vinto la medaglia d'oro olimpica ad Atene 2004 e sono i campioni iridati in carica. Alla Leipzig Arena, ci saranno ancora loro a difendere i colori italiani nel fioretto, ma con il valore aggiunto di un Andrea Baldini che quest'anno ha bruciato i tempi della sua maturazione classificandosi addirittura sesto assoluto nella prova individuale.

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