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Lippi arma il tridente Vieri-Gilardino-Totti

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Alla vigilia della partenza per Glasgow, prima tappa del doppio appuntamento di qualificazione mondiale, l'allenatore azzurro conferma l'intenzione lasciata trasparire dal primo giorno di ritiro: contro la Scozia varerà la formazione più spregiudicata dei suoi dodici mesi di gestione, eccezion fatta per l'andata sempre contro gli scozzesi, ma in condizioni del tutto diverse. Sostenuto dalle indicazioni dell'amichevole contro l'Irlanda, appena 20 giorni fa, Lippi decide infatti di rischiare il tridente: due centravanti (Vieri-Gilardino, anche se il primo si è fermato ieri per un giramento di testa interrompendo la partitella) più Totti, una formula ancora più offensiva di quella di Dublino, dove allo juventino veniva chiesto di partire da sinistra e scendere sulla linea dei tre centrocampisti in fase difensiva. Rischio calcolato, visto che il commissario tecnico è convinto di avere a disposizione un'Italia con gli equilibri giusti contro una Scozia lontana parente da quella in disarmo del 26 marzo scorso. Fu quella l'unica occasione di un'Italia più offensiva: con Totti e Vieri c'era allora Cassano, costretto comunque a rientri di copertura, e in più Camoranesi nella linea di centrocampo. L'italo argentino ha provato nella partitella schierato con Pirlo e De Rossi, a far cambiare idea a Lippi. Ma tutto lascia pensare che stavolta toccherà a Gattuso: ovvero un mediano in più rispetto a Milano. Ma quella era una partita in casa, e la Scozia di allora avversaria molle. «Conosco il tecnico William Smith, mi ha fatto esordire a 17 anni nei Rangers — ha raccontato proprio Gattuso — e ora ha preso in mano la sua nazionale e l'ha cambiata. Ho detto ai miei compagni che ci aspetta un ambiente difficile, 45 mila persone tutte per loro e tanta grinta: non ho mai nascosto che il mio sogno è finire nel calcio britannico la mia carriera, per le mie caratteristiche mi sento più un calciatore scozzese che italiano». Nella sua continua mutazione tattica mai Lippi aveva osato tanto in trasferta. Neanche quando le pedine in campo parlavano formalmente di uno zemaniano 4-3-3. «Negli anni passati — ha ricordato ancora Gattuso — ci si è lamentati del fatto che l'Italia giocasse con una sola punta. Poi anche due erano poche. Ora siamo arrivati al tridente, e questo non preoccupa me che per questo posso esser costretto a un lavoro più pesante». Intanto, l'Italia che stamattina parte per la Scozia ha in mente di osare per vincere. Anche per sfatare qualche tabù britannico. «In Scozia ho giocato, mi fa ridere chi parla di meno stress e media più equilibrati — la conclusione di Gattuso — Se ne inventano di tutti i colori, fossi stato sposato avrei divorziato mille volte per tutte le storie che mi attribuivano. E poi spesso vogliono darci lezioni, come quando ironizzano sulla nostra estate: anche loro hanno i loro guai finanziari, di meglio invece hanno solo gli stadi».

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