Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Il 17 gli porta bene, c'è poco da fare.

default_image

  • a
  • a
  • a

Al punto che la fortuna sembrava volergli essere compagna di vita: pochi giorni dopo aver esordito nella massima serie, Abbiati giocò infatti al Lotto la data del debutto, quasi per sfidare la sorte: manco a dirlo, l'1 e il 17 uscirono sulla ruota di Milano e, con diecimila lire di puntata, il nuovo numero uno rossonero vinse due milioni e mezzo di lire. Quella stessa fortuna, dopo averlo abbandonato per un po', sembra adesso essersi di nuovo ricordata di lui. Aveva deciso di lasciare il Milan, Abbiati, perché voleva giocare e non sentirsi più il secondo di nessuno e di Dida in particolare. La piazza di Genova sembrava l'ideale: squadra appena promossa e ambiziosa, poca concorrenza interna, tifosi pronti a portarlo in trionfo. Poi però è successo il patatrac: a Genova per la famosa combine, a Torino perché Buffon, affrontando proprio il Milan, si è lussato la spalla ed è finito sotto i ferri: operato ieri, il portiere della Nazionale starà fuori almeno tre mesi. Berlusconi, mosso a compassione, decide di fare anche la campagna acquisti della Juve e il gioco è fatto: prestito per un anno, i bianconeri hanno un nuovo portiere. Buffon può guarire tranquillo, Abbiati si prende una maglia da titolare (ieri, guarda caso, era il 17 del mese…) e si prepara a esordire da campione d'Italia. Poi, a fine stagione, si vedrà. Classe 1977, figlio di portieri nel senso di portinai, vive ad Abbiategrasso a una ventina di chilometri da Milano: Torino non è poi così distante, al punto che potrebbe anche fare avanti e indietro senza obbligare sua moglie e la piccola Giulia a trasferirsi. Carattere schivo, grande amico di Coco ma anche di Gattuso, Brocchi e Ambrosini, con i quali possiede una nota discoteca a Milano, sembrava dovesse essere il presente e il futuro del Milan: Ancelotti però, a partire dalla stagione 2002-03, gli preferì Dida e da quel momento in poi divenne quasi impossibile fargli cambiare idea fino a quando, al termine della passata stagione, lo stesso Abbiati decise di chiedere a Galliani di poter andare altrove per giocare. Detto della parentesi del Genoa, in suo «soccorso» è arrivato Buffon con l'infortunio alla spalla. Curiosamente, lo stesso Buffon gli aveva aperto le porte della Nazionale infortunandosi pochi giorni prima di partire per gli Europei del 2000: la chiamata di Zoff arrivò puntuale e lui si ritrovò vice-Toldo e vice-campione europeo. Poi, nel 2002, anche l'avventura ai Mondiali di Giappone-Corea prima di andare incontro, in maniera un po' inaspettata, a tre stagioni difficili. Adesso è ora di ripartire: ieri era già a Torino, dove ha pranzato con Moggi e Capello. Difficile esordisca sabato sera nella Supercoppa contro l'Inter: lo farà il 24, a Barcellona. Quando potrebbe esordire anche Federico Balzaretti, classe 1981, esterno sinistro svincolato dal Torino fallito. Per il resto: nessuna fretta di cedere Miccoli, Tudor in rampa di lancio nonostante abbia già rifiutato due possibili destinazioni.

Dai blog