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Lega, la serie B contro il divorzio

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I cadetti insorgono: «Separazione non consensuale che fa il male del calcio»

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E così nell'assemblea di ieri, a Milano, le società cadette si sono opposte all'unanimità al modello inglese sostenuto dai club della massima serie. Presenti 20 società su 22 (le escluse erano Salernitana e Perugia, sospese a titolo cautelativo per i problemi economici che le stanno portando al fallimento, così come in A era stato fatto per Torino e Messina), l'assemblea ha deciso di provare la strada della riconciliazione con le società di A onde evitare lo strappo. «Si farà di tutto per evitare il divorzio" - ha detto l'Ad del Piacenza Riccardi - Lunedì è stato decretato qualcosa e si è dato mandato a Galliani per attuarlo, ma la B avrà le sue tesi da contrapporre a quella decisione. Dunque un tentativo di riconciliazione mi sembra obbligatorio». Parole alle quali hanno fatto eco quelle del presidente del Brescia Corioni: «C'è l'unanimità della serie B contro la separazione dalla A». Una presa di posizione ferma e decisa che è stata poi confermata anche da Vincenzo Matarrese, vice presidente per la B incaricato dall'Assemblea di cercare l'accordo con le società di A in un prossimo incontro a quattro tra lui e Corioni da un lato e Galliani e Zamparini dall'altro in rappresentanza delle due parti: «Noi cercheremo di dialogare con le società di A per evitare la separazione e la conseguente nascita di due Leghe. Ma se l'esito dell'incontro sarà negativo, pur di tenere la Lega unita e per il supremo interesse del calcio, ricorreremo anche alla giustizia ordinaria. Ci sarà molto lavoro per i legali». Dichiarazioni bellicose che promettono tempi ancora più cupi per il povero pallone italico che, travolto da scandali, conti in rosso e ricorsi rotola sempre di più sui tavoli delle procure che sui campi verdi.

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