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Moncoutie fa felice la Francia. Armstrong resta leader

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E come già nel 2004, pure stavolta ha scelto il giorno dell'anniversario della presa della Bastiglia per autocelebrarsi: dodici mesi fa fu Virenque a rendere speciale la giornata con una grande fuga coronata dal successo (e c'era pure Voeckler in giallo, che difese il primato coi denti), stavolta tocca a David Moncoutie. Il quale, a sua volta, nel 2004 mancò l'appuntamento con la festa nazionale di appena 24 ore, visto che s'impose il 15 luglio a Figeac. Ora, 364 giorni dopo, torna ad alzare le braccia al Tour. E sempre nello stesso modo: fuga da lontano insieme ad altri avventurosi, poi nel finale la stoccata su una salitella e il volo felice verso il traguardo. Nel 2004 Moncoutie beffò Flecha ed Egoi Martínez (quello visto all'attacco con Vinokourov l'altro giorno), stavolta ha staccato Pellizotti, Lombardi, Vicioso, Garate, Casar, Merckx, Arrieta, Schreck, Halgand, O'Grady e Hushovd, che erano stati con lui dal km 68 al km 154, ovvero dall'inizio della fuga al momento in cui David è scattato sul Col du Corobin, a poco più di 30 km dalla fine. Bravissimo, poi, a resistere al ritorno degli altri e ad andare a completare il suo piccolo capolavoro. In classifica tutto è invariato, l'americano Armstrong è sempre in giallo; ma il gruppo è ancora scosso dall'arresto di Frigo (poi rilasciato con la moglie). La perquisizione, avvenuta ieri, di un camion della Phonak e di un'auto della Liberty Seguros, non va probabilmente letta in relazione al caso di Frigo, ma segnala una forte attività della magistratura francese. Certo, se il corridore italiano ha parlato e detto cose interessanti ai giudici, è verosimile che la vicenda non si esaurisca qui. In attesa degli eventi, possiamo buttarci sulle cose certe, una delle quali è la tappa di oggi, la Miramas-Montpellier (173,5 km), 13esima frazione che richiama in causa i velocisti (poi domani iniziano i Pirenei). McEwen sembra avere la strada spianata dal ritiro di Boonen (non è partito ieri per un versamento al ginocchio, causato da una caduta mercoledì pomeriggio), dovrà guardarsi da Hushovd, nuova maglia verde, O'Grady e pochi altri, tra cui non ci sarà Angelo Furlan, che ieri si è ritirato.

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