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Tre mete di consolazione

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Eddie Jones, il CT dagli occhi a mandorla, intimorito dalla storica vittoria del test precedente contro l'Argentina, ci rende l'onore delle armi schierando la migliore formazione possibile ed esaltando, nelle dichiarazioni della vigilia, il pack azzurro. Berbizier opera qualche cambio ma conferma la mediana Griffen-Pez, con l'intenzione di testare la tenuta difensiva del numero 10. Anche gli australiani conoscono i limiti di Pez e non sembra casuale la gomitata di Mortlock a capo di una percussione devastante che al terzo minuto, di fatto, lo elimina dall'incontro. Da lì in avanti la prima frazione di gioco ci vede soccombere sia fisicamente — devono aver pesato il terzo duro test in tre settimane e i massacranti viaggi Italia-Argentina-Australia — che psicologicamente: la rete difensiva azzurra non sale e lasciare 5 metri di spazio a Tuqiri (4 mete), Mortlock, Giteau il "genio", Sailor, Larkham e compagnia è come invitarli a nozze. Al 36' siamo 38 a zero, ma un giallo all'indisciplinato Elsom ci regala 10' di gloria, durante i quali gli azzurri segnano tre mete all'Australia (non era mai successo…) con Lo Cicero, Mannato e Bergamasco, peraltro uno dei più stanchi. Sul 43 a 21 l'Italia sciorina i suoi punti di forza: il lavoro del pack, la supremazia in touche e alcune rolling maul inarrestabili, applausi. L'incanto non dura molto, visto che i wallabies ci rifilano da qui al termine altre quattro mete ristabilendo le distanze e fissando il punteggio sul 69-21 finale, ma si può essere soddisfatti del tour di esordio di Berbizier. Due vittorie, di cui una indimenticabile, la conferma dei punti di forza azzurri e l'impostazione di un gioco diverso, più semplificato, e l'inizio di un lavoro sui tre-quarti che già contro l'Argentina ha mostrato progressi importanti. Continua il tour dei British Lions in Nuova Zelanda. Il primo test contro gli All Blacks li ha visti soccombere per 21-3, con il punteggio mai in discussione. Le prime polemiche cominciano a montare dalla madre patria sulla testa del selezionatore Woodward colpevole, in particolare, di aver schierato l'apertura Wilkinson nel ruolo di primo centro a fianco di O'Driscoll per far spazio al gallese Jones. Visti i risultati la stampa e gli appassionati britannici si aspettano un pronto riscatto nei prossimi due tests.

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