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TENNIS: WIMBLEDON

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Cercherò di spiegarmi ricordando che ieri gli eroi italiani della seconda giornata di Wimbledon sono stati Davide Sanguinetti, che ha dominato Andreas Seppi nel quarto derby italiano nella storia del torneo, ma soprattutto Daniele Bracciali che ha battuto (per la seconda volta in tre settimane) il croato Ivo Karlovic, il giocatore più alto (2,07) tra quelli in attività ma soprattutto uno dei più temuti per la violenza e l'efficacia del servizio. Ebbene se si giocasse sulla terra battuta, come ha voluto Corrado Barazzutti, evidentemente con l'appoggio del presidente della Federazione Binaghi, difficilmente Sanguinetti farebbe parte della nostra squadra mentre Bracciali potrebbe al massimo trovare posto nel doppio. Karlovic ha tenuto fede alla sua fama ed alle sue caratteristiche uguagliando il record degli aces, che apparteneva con 51 allo svedese Joachim Johansson. L'aspetto curioso di questo primato molto particolare è che, sia a Johannson (contro Agassi nel gennaio scorso nell'Australian Open) che a Karlovic quella pioggia di aces non è stata sufficiente per vincere la partita. Mentre Sanguinetti ha dominato Seppi con grande facilità, Bracciali ha dovuto lottare per 4 ore e 17 minuti per venire a capo di un avversario che lui conosceva bene ma che non lo faceva praticamente giocare nei turni di risposta. Bracciali ha tenuto bene l'impossibile battaglia degli aces piazzandone 31 ma è stato molto bravo a rimanere agganciato al suo avversario dopo aver subito nel terzo set l'unico break del match. In una battaglia psicologica nella quale questi incontri spoesso si trasformano c'era il pericolo che Bracciali, che aveva vinto il secondo set annullando un set point al suo avversario, cedesse, invece il giovanotto di Arezzo è rimasto gagliardamente in partita. Non solo ma nel quinto set (nel quale a Wimbledon non si gioca il tie break) è stato lui ad avere le occasioni migliori, in particolare uno 0-40 che Karlovic ha neutralizzato sul 2 pari con cinque bombe di servizio. La prima sconfitta italiana della giornata è giunta da Francesca Schiavone, che pure era stata la migliore italiana al Roland Garros. La Schiavone è stata sconfitta dall'americana (di Porto Rico ma di origine italiana) Kristina Brandi per 9-7 al terzo set confermando la sua scarsa attitudine a questi campi. La giornata italiana lascia poco spazio alla sconfitta subita dalla belga Justine Henin, la vincitrice del Roland Garros ed una delle favorite. L'ha battuta la greca Eleni Danilidou, numero 76 nella classifica mondiale. C'è mancato poco che alla sconfitta della Henin si aggiungesse anche quella di Serena Williams che ha rischiato parecchio quando, dopo aver perso il primo set contro la negretta Angela Haynes, si è trovata sul 4 pari del secondo set. Poi la Haynes, che ha un buon avvenire, ha pagato la sua scarsa esperienza e Serena ha potuto vincere il secondo set prima di dominare il terzo. La lunga giornata italiana si è chiusa con un bilancio di 4 vittorie e 6 sconfitte nel quale si elidono la vittoria di Sanguinetti e la sconfitta di Seppi. Il nostro giocatore di miglior classifica, ma non il più forte su questi campi, Filippo Volandri non è mai stato in partita contro il mancino australiano Wayne Arthurs, uno specialista dell'erba.Poco da fare per uno Starace non al meglio contro il belga Eslneer, speravo qualcosa di più dalla Garbin e dalla Camerin, battute comunque da avversarie più forti. Bene invece la Santangelo e la Pennetta, che hanno entrambe vinto in due set. Comunque il bilancio italiano complessivo dopo la conclusione del primo turno pè stato di 8 vittorie e sei sconfitte. C'era molta attesa per vedere come si sarebbe comportato sull'erba il campione del Roland Garros, Rafael Nadal. Per fortuna del giovane fenomeno spagnolo il test, rappresentato

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