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Presentata ieri la manifestazione di atletica che si svolgerà a Roma venerdì 8 luglio

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C'è ancora spazio e tempo per qualche dettaglio, ma l'ossatura tecnica del più importante meeting italiano di atletica è già ampiamente definita. Innanzitutto, la cornice. Terza classificata nel 2004 nella speciale classifica dei meeting mondiali, la riunione romana è nella stagione in avvio seconda, in ordine di tempo, del massimo circuito internazionale che verrà aperto il primo luglio a Parigi, proseguendo, dopo la tappa dell'Olimpico di venerdì 8 luglio, con Oslo, Zurigo, Bruxelles, Berlino. Che Roma sia riuscita negli anni a tenere fede ad una invidiabile tradizione iniziata con l'infuocata, indimenticabile edizione post-olimpica del 1980, è motivo di soddisfazione. Per la Federazione Italiana, certamente, e per gli sponsor nazionali ed internazionali che vedono nel meeting, largamente amplificato dalle telecamere televisive e dalla presenza in tribuna stampa delle più autorevoli testate giornalistiche italiane ed estere, considerevoli margini di investimento. Molto meno per gli enti territoriali, solitamente avari di sostegni economici nei confronti di un evento la cui peculiarità va ben oltre la consolidata consistenza tecnica, essendosi affermato, fin dalla prima edizione, come essenziale veicolo promozionale di una disciplina-base qual'è l'atletica. Quanto al panorama dei protagonisti del meeting romano, valga, più di ogni altra elencazione, una elementare sintesi numerica:presenti, oltre quaranta medaglie degli ultimi Giochi di Atene, con la certezza di averne almeno una dozzina tra i vincitori. L'abituale prudenza degli organizzatori, unita ad una sagace strategia di comunicazione, ha evitato che nell'elenco dei nominativi consegnati nella conferenza tenuta ieri mattina nel Salone d'Onore del Foro Italico si facesse menzione dei più forti velocisti del mondo. Dimenticanza voluta. Nel meeting dell'otto luglio è infatti certa la presenza dell'intero pacchetto dei finalisti di Atene, in testa il nominativo di quello che nella sede greca risultò essere una formidabile sorpresa, Justin Gatlin, ventitreenne statunitense di Brooklyn, un passato non proprio limpido per una frequentazione con sostanze illecite accertata nel 2001, tuttavia riabilitato dalla Federazione Internazionale in tempo per consacrarsi l'uomo più veloce al mondo nell'occasione della vita. Confermata, data l'attuale scarsa affidabilità tecnica dell'olimpionica, l'assenza di Marion Jones. Per una serata che annuncia faville, prezzi d'ingresso, al solito, largamente alla portata d'ogni tasca. I palati più raffinati si daranno secondo consuetudine appuntamento in tribuna Tevere. A pochi metri di distanza, le pedane del salto in lungo maschile e del salto triplo femminile: spettacolo garantito con i nostri formidabili rappresentanti di colore, il reatino Andrei Howe, che ha alle spalle la conquista recente di due titoli mondiali di categoria, ed una splendida ventinovenne d'origine cubana, Magdelin Martinez, che ha trovato dalle nostre parti la terra ideale, la sicurezza economica, ed un marito.

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