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DOVER abbandonare il proprio posto al PalaDozza, ad un minuto dalla fine di gara-3, ...

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Queste le cose che hanno ferito quel gentiluomo dello sport che risponde al nome di Claudio Toti. «Ciò che è successo mi fa domandare se vale la pena continuare ad investire nel basket». Sono tante le radici di questa sconsiderata ed invicile agressione verbale. Dalle parole di Ettore Messina, allenatore della Benetton Treviso, che ormai sa solo puntare il dito sulla lobby che spingerebbe per una finale tra Roma e Milano, a quelle di Jasmin Repesa, tecnico della Fortitudo, che ha dichiarato: «Virtus aggressiva e Van den Spiegel simulatore». Ma sono colpevoli anche la Fip e la Lega, incapaci di garantire pari regolarità sui tutti i campi dei playoff con designazioni di arbitri scarsi e timorosi e sentenze del giudice sportivo ridicole come testimonia la sola giornata inflitta a Bagaric per la volontaria testata assestata a Van den Spiegel. Colpevole è poi quel pubblico bolognese, finto snob, incapace di rispettare l'avversario. Ma Toti ora non deve mollare. È stato bersaglio di questi attacchi perchè rappresenta il nuovo del basket. Ha investito tanto sulla Virtus. Tanto da far riaprire il PalaEur a suon di tutto esaurito. Logico che faccia paura. Perchè è un uomo che vuol vincere e prima o poi ci riuscirà. Sostenuto dal suo pubblico. Pensi a loro Toti. Pensi a quegli 11.000 cuori che anche questa sera batteranno per la Virtus. Questa è la sua gente. Per fortuna diversa dagli hooligan del parterre. F. Fab.

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