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Parzialmente accolto il reclamo giallorosso In coppa a porte chiuse ma nella Capitale

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Roma si riprende l'Olimpico

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In sostanza, a seguito della decisione resa nota ieri a Milano, i giallorossi potrebbero giocare la partita di Coppa Italia contro la Fiorentina del 26 gennaio all'Olimpico ma a porte chiuse. Così in società hanno deciso di ricorrere anche alla Caf con procedura d'urgenza. Il ricorso è stato presentato ieri entro le diciotto, il termine ultimo previsto in questi casi. E oggi la commissione è previsto che si riunisca alle tre del pomeriggio L'obiettivo dei dirigenti e del legale del club capitolino, Antonio Conte, è di riuscire a far commutare l'obbligo delle porte chiuse in una multa per poter aprire lo stadio ai propri tifosi. Per arrivare ad ottenere questo risultato il legale della società ha preparato una memoria difensiva in cui sono citati diversi precedenti (come quello del derby durante il quale Totti è stato sfiorato da un petardo tirato sul campo), in cui diversi club sono stati pesantemente multati per il lancio di petardi o fumogeni ma a cui non è mai stato squalificato il campo. In sostanza la Roma ritiene la decisione della disciplinare di ieri una mezza vittoria, ma che non soddisfa pienamente quelle che erano le aspettative della società. A leggere le motivazioni della decisione presa dalla Disciplinare, presieduta dall'avvocato Stefano Azzali, sembra che a determinare la riduzione della pena siano state una serie di considerazioni legate in particolare a problemi di gestione dell'ordine pubblico. Più che le argomentazioni di difesa presentate dal club. La Roma aveva chiesto la revoca della sanzione, o in subordine l'applicazione di quella minima, sottolineando che la lunga interruzione del gioco per scarsissima visibilità da lancio di fumogeni era attribuibile a condizioni ambientali del tutto eccezionali. La società ha anche ricordato di essersi adoperata nella prevenzione con alle forze dell'ordine, attraverso i vani appelli del capitano Francesco Totti, di convincere i tifosi a desistere dai lanci oltre ad aver poi censurato (anche duramente il giorno dopo l'accaduto attraverso le parole dell'amministratore delegato Rosella Sensi), il comportamento di quei tifosi. La Disciplinare ha respinto in toto l'argomentazione delle eccezionali condizioni ambientali. Sottolineando invece la gravità del comportamento dei tifosi, per quesi motivi: evidente preordinazione, pervicace sistematicità, intensità, intrinseca idoneità a porre in grave pericolo l'ordine pubblico. Vero che la Roma ha censurato i fatti, ha osservato la Disciplinare, ma è anche vero che esiste a suo carico una recidiva specifica e una sistematicità nel lancio di fumogeni prima delle gare. Per tutto questo, l'obbligo di disputare una gara a porte chiuse è stata ritenuta sanzione adeguata, ma non in campo neutro che, secondo la disciplinare: «Sarebbe provvedimento eccessivamente afflittivo sotto un profilo sostanziale e necessitante di una più complessa organizzazione ai fini della garanzia dell'ordine pubblico». Notizie dal campo: Perrotta ha cominciato a lavorare a parte ma difficilmente sarà a Firenze. Perché è fermo dal giorno del derby (6 gennaio), e per le condizioni ambientali non favorevoli a chi rientra da un problema muscolare. Ancora indisponibile Panucci per la tendinite. Out per problemi fisici anche Delvecchio e Sartor. Per la partita di domenica sera (Fiorentina-Roma sarà il posticipo della prima giornata di ritorno del campionato), Del Neri potrebbe concedere un po' di riposo a Mancini che non è al meglio della condizione. Poi c'è il ballottaggio Dacourt De Rossi. Solo perché in settimana l'azzurro non è stato benissimo, ha qualche piccolo problema fisico, anche se è tornato ad allenarsi regolarmente negli ultimi due giorni. E visto il recupero di Dacourt Del Neri potrebbe approfittare per far riprendere al meglio De Rossi. La stima del tecnico nei confronti del giovane romano non è in dubbio.

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