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di RINO TOMMASI PARIGI — Non mi voglio rovinare la gioia che ho provato nel vedere Tathiana ...

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Si sapeva che la Henin non poteva essere in gran forma dal momento che era rimasta due mesi lontana dalle gare. L'avevo vista sbagliare molto contro Sandrine Testud, al primo turno, ma era comunque riuscita a vincere in due set ed onestamente non ero arrivato a sperare che il miracolo fosse possibile. Anche perché la Garbin non aveva avuto fin qui una stagione esaltante, basta leggere i nomi delle avversarie che l'avevano battuta negli ultimi tornei mentre a Roma non era riuscita a qualificarsi. Di Tathiana ricordavo, oltre alla naturale simpatia, i molti guai fisici che le avevano impedito una carriera più fortunata. Inoltre c'era anche la sua attuale classifica, numero 86, a vietare sogni ambiziosi. Invece quando la Garbin, dopo aver vinto il primo set ed è andata in vantaggio per 2 a 0 nel secondo con una serie di cinque giochi consecutivi, ho cominciato a sperare ma mi hanno richiamato alla realtà le due palle per il 3 a 0 mancate ed il successivo 4 a 2 a favore della Henin, che pur continuando a sbagliare molto, ogni tanto giocava qualche rovescio dei suoi. Per fortuna Tathiana riusciva a controllare quel brutto animale che è la paura di vincere e si permetteva addirittura qualche incursione a rete, giocando ad un certo punto una volee in ginocchio che sorprendeva tutti, Henin compresa. Tra una illusione ed una speranza la Garbin arrivava finalmente, sul 5 a 4, al match point. Sbagliava il primo con dritto troppo lungo, il secondo con un dritto in rete ma il terzo era quello buono. Non era mai successo che una tennista italiana riuscisse a battere, in un torneo dello Slam, la prima giocatrice del mondo e l'impresa è quindi storica e poco importa che la Henin fosse fuori condizione, nel libro dei record rimane solo il risultato. Importa poco anche che la Garbin possa perdere al turno successivo contro la cinese Jie Zheng, che ieri ha battuto la francese Loit. L'impresa è stata realizzata ed io non ce la faccio più a rispondere ai colleghi stranieri che vogliono sapere tutto di Tathiana Garbin. Purtroppo ha perso Silvia Farina che pure è stata in vantaggio per 5 a 3 nel terzo set contro l'americana di origine irlandese Shaughnessy. Purtroppo, come le era accaduto a Roma contro la Mauresmo, a Silvia è mancato il coraggio di cercare il punto nei momenti decisivi, il coraggio che invece ha avuto la sua avversaria, che è comunque una buona giocatrice. Vorrei aggiungere qualche considerazione sulla sconfitta patita la sera prima da Filippo Volandri, eliminato da un francese di seconda fila, tale Patience, che avevo visto perdere da Urso Vico nelle qualificazioni di Montecarlo. Può capitare di giocar male, soprattutto dopo aver vinto un torneo, come aveva fatto Volandri a St.Polten, ma non è intelligente venire in conferenza stampa e dichiarare che chi riteneva che la sua partita fosse facile, non capisce nulla di tennis. Temo che Volandri, che mi era sempre sembrato un ragazzo intelligente ed educato sia consigliato male.

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