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Trulli: il semaforo l'ho spento io

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»:Jarno Trulli, raggiante e stremato, ricostruisce così la sua partenza al Gran Premio di Spagna. È stato grazie a quell'istinto più che felino che il pescarese ha raggiunto il suo primo podio della stagione, il terzo della sua vita: «terzo dietro a due Ferrari - precisa quasi afono - Più di così.... Ma che partenza ragazzi!». È senza voce Jarno Trulli. «L'ho persa due giorni fa, un colpo di freddo». Sarà solo una coincidenza, ma tutte le volte che lui non sta bene, finisce sul podio. «In verità sto benissimo. Il risultato di oggi mi ripaga di tanta sfortuna avuta in passato. Anche perchè questo podio me lo sono proprio meritato: ho fatto la partenza più bella della mia vita, praticamente il semaforo l'ho spento io. Un tempo di reazione da manuale». Su quella partenza Trulli ha costruito non solo la sua gara ma anche il terzo podio della sua vita dopo quelli di Hockenheim '99 e Nuerburgring 2003. «So che la gente qui in Spagna oggi si aspettava Alonso. Ma ci tenevo troppo a fare bene. Dopo una partenza così. Nei primi giri ho cercato di tenere dietro Schumacher, ma le Ferrari erano più veloci di noi. Poi ho fatto la mia gara su Fernando». Col risultato che le Renault in terra di Spagna sono arrivate di gran luna davanti alle Bar-Honda. Trulli, che ha abbracciato e baciato meccanici e tecnici, ha voluto dedicare questo podio a Dino Toso, 35 anni, ingegnere capo del reparto aerodinamico della Renault. Vive in Inghilterra ed è malato: «Spero che Dino abbia visto la gara in tv. Questo podio lo dedico a lui, che sta combattendo una dura battaglia. Voglio dirgli che gli porterò il mio trofeo. Lui era il mio ingegnere di pista quando ero alla Jordan e sono io ad averlo portato in Renault. Mi ha insegnato un sacco di cose, lui ha dato una svolta alla mia carriera».

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