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Totti esce allo scoperto per il futuro della Roma «Resto, ma a luglio voglio chiarezza e 4 acquisti»

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Non è un ultimatum ma ci assomiglia molto e arriva di nuovo dalla voce di Totti. Il capitano annusa aria di smobilitazione in casa giallorossa e chiama nuovamente allo scoperto la società. «Voglio restare a Roma, ma voglio una squadra competitiva. Questa città merita di vincere — spiega Totti — quindi è doveroso allestire una squadra in grado di lottare per il vertice in Italia e in Europa. Da quello che leggo e sento dovrebbero andar via almeno un paio di giocatori importanti come Emerson e Samuel. Io sono il capitano di questa squadra ed è mio dovere chiedere chiarezza: per tutti. Se dovessero partire loro, dovrebbero arrivare altri giocatori importanti: gente adeguata. Forse è presto per parlarne, ma dopo gli europei a luglio tutto sarà fatto. Allora bisognerà sapere che succede e mi dovranno dire che Roma sarà». Sui nomi dei possibili arrivi Totti non fa sconti e dice chiaramente chi vorrebbe vedere in giallorosso. «Emerson è quello che potremmo sostistuire più facilmente. Con chi? Davids per esempio. Avete visto cosa ha fatto al Barcellona? Ha cambiato la squadra, è un po' di tempo che non lo sento, ma credo che verrebbe alla Roma. Poi si potrebbe arrivare a Mexes e non è detto che debba essere un acquisto per sostituire Samuel o Zebina. Sulla fascia sinistra prenderei Jankulovski». Poi riaffiora l'altro vecchio pallino del capitano giallorosso: Vieri. «Si può prendere — spiega deciso — e quando dico che si può, vuol dire che si può: lui verrebbe alla Roma di corsa, basta volerlo». La cosa fin qui non farebbe una piega se non fosse per l'ingaggio altissimo del bomber azzurro. «Qualcuno ha detto che sarei geloso dell'arrivo di altri campioni — continua il capitano — ma non è così: in una squadra competitiva più siamo e meglio è. Voglio un gruppo che mi permetta di giocarmela fino in fondo in tutte le competizioni». L'obiettivo, oltre al campionato, resta la Champions League. «Mi dispiace vedere le squadre che si stanno giocando la Champions quest'anno, non credo che la Roma sia inferiore a loro. Ma dall'anno prossimo si ricomincia...». Lo sfogo del capitano è preventivo, non è insomma una bordata ai danni di qualcuno dello staff tecnico o dirigenziale: rinnova infatti stima e fiducia a Capello e Baldini. «Ho piena fiducia in loro, sono due persone che lavorano per il bene della società. Sensi? Lo voglio ringraziare per quello che ha fatto per me e per la Roma. Anche lui ha ancora voglia di vincere ma non so se resterà. Comunque se dovesse arrivare un nuovo proprietario, sa già cosa dovrà fare». Il messaggio è chiaro per l'eventuale successore alla dinastia Sensi. Spazzato ogni dubbio sul suo futuro, Totti mette qualche puntino sulle «i». Su un suo passaggio alla Juve, a differenza di Emerson, è chiaro. «Se dovessi lasciare la Roma non andrei mai in un'altra squadra italiana. Sto studiando spagnolo? No grazie, parlo solo italiano... e romano ovviamente». Sul pallone d'Oro. «Spero di vincerlo a Roma, perché avrebbe tutto un altro sapore: varrebbe doppio». Così come vincere la classifica dei capocannonieri ancora aperta con due partite da giocare e due soli gol di ritardo dal leader milanista Shevchenko. Totti è anche a un passo da quota 100 gol (98 reti realizzate fin qui), traguardo che vorrebbe tagliare già in questa stagione. «Sarebbe bello riuscirci quest'anno, peccato però non possa accadere all'Olimpico — spiega con qualche rammarico — perché è squalificato. Anche se non conta molto, mi piacerebbe riuscire a vincere la classifica cannonieri». Ammette la supremazia del Milan in questo campionato appena vinto dai rossoneri. «Se mi avessero detto a inizio stagione che avremmo chiuso a 70 punti, avrei firmato subito. La verità è che il Milan ha dimostrato di essere più forte». Quindi il pensiero va agli Europei ormai alle porte e alle possibilità dell'Italia. Totti non ha dubbi e punta sul gruppo azzurro e sul suo giovane compagno di squadra: Cassano. «Siamo un grande gruppo e se arriviamo con la giusta condizione fisica,

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