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dall'inviato MASSIMO CICCOGNANI GENOVA La notte di Baggio è stata dura, difficile.

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Genova si stringe attorno a lui, tanti striscioni «No Baggio no party», «Trap, grazie per l'idea ma ci voleva in Corea», uno stadio in piedi ad applaudire e ad acclamarlo a gran voce. Un grande attore, attorniato da teatranti mal adatti alla recita in onda al teatro «Luigi Ferraris» di Genova. E così la notte di Baggio è diventata la notte dei rimpianti. I rimpianti per gli assenti, o meglio per il grande assente, ovvero Francesco Totti. Che il Trap lo considera il suo numero uno è risaputo, ma ieri s'è scoperto che questa Italia tutto può permettersi meno che rinunciare al suo numero dieci. L'unico, il romanista, in grado di saldare i reparti, di proporre, inventare e provare a chiudere l'azione. Esattamente quello che è mancato ieri sera al'Italia contro la Spagna. Un primo tempo al di là della noia, rattristito dalle alchimie di un centrocampo fragile, mai padrone, capace di farsi spingere fin dentro la propria metà campo dagli scatenati spagnoli, incapace di contrastarlo e di proporsi efficacemente nella trequarti degli spagnoli. L'attendismo azzurro non paga. L'Italia preferisce inizialmente aspettare per poi riprovare il controgioco ripartendo da Di Vaio, ma il guai è che il boccino è quasi sempre in mano agli spagnoli e la manovra azzurra non decolla. Xabi Alonso fa la partita, Morientes e Raul due spine nel fianco di una difesa che oer fortuna gode di un Cannavaro maestoso e impeccabile, ma che avverte oltre misura l'assenza dei Nesta. Ma d'altronde c'è Milan-Roma e anche Trapattoni deve adeguarsi. Sugli esterni l'azione non riparte quasi mai, Panucci fa il suo ma si vede poco oltre la metà campo e Fiore si deve preoccupare più di tenere Raul Bravo che offendere, mentre dalla parte opposta Zambrotta è elegante e preciso, senza farsi mai intimorire dalle folate di Extebberia e Salgado. In mezzo produciamo solo noia e confusione. Si salva il generoso Perrotta, l'unico a mettere ordine nel reparto dei confusi, mentre Pirlo è già con la testa alla super sfida del Meazza di domenica. E così la notte di Baggio non brilla perché il Codino vede pochi palloni, ma li gioca sempre con acune tattico, con lo stesso Vieri mai servito come si dovrebbe. E così nella confesione azzurra, ci si è gettata ventre a terra una Spagna determinata che ha preso estremamente sul serio il test, già probante in vista dell'Europeo. Ci ha dovuto pensare inizialmente Buffon, prima a chiudere su Raul, poi l'arbitro ad annullare un gol a Helguera per salvare gli azzurri. Che si sono fatti vedere solo verso la fine, sempre per due giocate di Roberto Baggio. Trap cambia. Sotto le docce Buffon, Cannavaro, Perrotta, dentro Peruzzi, Ferrari e Ambrosini, ma la musica non sembra cambiare. La Spagna continua a spingere, convinta, decisa e all'8' Peruzzi deve inchinarsi al diagonale di Torres. Marassi alza la voce quasi a voler scuotere gli azzurri. E ci riesce perché 3' dopo il vantaggio iberico, arriva il pari. Imperioso lo stacco aereo di Bobo Vieri su centro di Fiore: 1-1. L'Italia appare più vivace, crea un altro paio di occasioni, una anche con Baggio, ma non sblocca. Il Codino raccoglie applausi. La sua parte l'ha fatta. Un po' meno l'Italia. Ma il Trap non si preoccupa. Finito il campionato, ritroverà i suoi moschettieri migliori. E sarà sicuramente un'altra musica. Perchè con Totti è un'altra Italia, su questo non c'è dubbio.

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