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FORMULA UNO: VALENTINO, ESORDIO SOTTO IL MINUTO. OGGI LE PROVE DEL GP DI SAN MARINO

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È una questione di percezione chimica ancor prima che fisica, ed è alla luce di questa percezione che Michael Schumacher dopo aver visto Valentino Rossi guidare - per la prima volta nella sua vita - una Ferrari formula 1, da fenomeno quale è ha riconosciuto in Valentino il talento del fenomeno. «Devo ammetterlo, mi ha impressionato: è andato bene in modo stupefacente. Perché non solo era veloce, ma ha dato anche l'impressione di essersi molto divertito». E il campione della Motogp avrebbe detto ai meccanici: «Se non mi dite nulla non mi fermo mica». Chiuso il capitolo Rossi, si pensa a Senna. Perché sono passati 10 anni da quel fatale gp di San Marino, e perché Schumi al momento dell'incidente era proprio dietro il brasiliano. Schumacher, fu incidente o fatalità? «Fu una grande tragedia - ha risposto - per Ayrton, per i tifosi, per tutto il mondo della formula 1. È solo da allora che si è cominciato seriamente a lavorare per migliorare la sicurezza sia delle macchine, sia dei circuiti». Di Senna, Schumacher fu più avversario che amico: «Effettivamente non eravamo molto vicini, come piloti abbiamo avuto un inizio difficile, in alcune situazioni il nostro rapporto non è stato un granchè. Ma lui era la velocità, era la formula 1 e considero un privilegio aver potuto gareggiare con lui». Cosa si ricorda di quel giorno? «Per la prima volta ebbi come pilota l'esperienza della morte, per me è sempre difficile parlare di quel giorno -dice Schumi- che quel primo maggio a Imola vinse con la Benetton. È un momento che nessuno vuole ricordare». Quanto al gran premio di Imola, Schumi ha detto che ci tiene «in modo particolare» a fare bene anche perché per la prima volta correrà come ambasciatore di San Marino. «È la prima volta che mi succede. Vorrei fare bene soprattutto per i tifosi».

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